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Il Touring Club Italiano promuove con la bandiera arancione ben cinque comuni d’Abruzzo

Redazione Centrale di Redazione Centrale
4 Dicembre 2016
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L’Aquila. Il Touring Club Italiano ha assegnato la bandiera arancione a cinque località abruzzesi. Si tratta di un marchio di qualità turistico ambientale rivolto a piccoli centri che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. L’ottenimento del marchio avviene in base a diversi criteri tra i quali: la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dell’ambiente, la cultura dell’ospitalità, l’accesso e la fruibilità delle risorse, la qualità della ricettività, della ristorazione e dei prodotti tipici. Il marchio è peò temporaneo e subordinato al mantenimento dei requisiti nel tempo. La verifica avviene ogni tre anni con una tempistica fissata da TCI a livello nazionale, valida per tutti i Comuni a prescindere dall’anno di assegnazione del riconoscimento.

I comuni abruzzesi insigniti di bandiera arancione sono: Civitella Alfedena (AQ), il più piccolo paese del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; Fara San Martino (CH), la patria della pasta abruzzese; Lama dei Peligni (CH) e Palena (CH), nel Parco Nazionale della Majella ed il borgo medievale di Roccascalegna (CH).

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“Civitella Alfedena, che domina la sponda meridionale del lago di Barrea, conserva tra le strette viuzze dell’intatto centro storico alcuni palazzetti del ‘600 e del ‘700, una torre trecentesca e la seicentesca chiesa di San Nicola. Grazie alle numercivitella-alfedenaose strutture ricettive, alle botteghe di prodotti tipici, ai musei ed alle aree faunistiche nei dintorni, Civitella rappresenta uno dei migliori esempi di integrazione tra un’area protetta e l’economia locale. Accanto alla parte alta del paese sorge l’area faunistica della Lince, mentre sulla collina di fronte al paese si trova il Centro visite del Parco, con il Museo e l’area faunistica del Lupo. Da Civitella è possibile intraprendere numerose, suggestive escursioni: da non perdere, quella alla Camosciara, il selvaggio anfiteatro rupestre dominato dal monte Sterpidalto e del Balzo della Chiesa, uno dei luoghi più noti e più importanti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.  Sono infatti state queste balze, inutili per le greggi e inaccessibili per l’uomo, a permettere la sopravvivenza del camoscio d’Abruzzo offrendo anche luoghi di acquisto di prodotti agroalimentari e artigianali tipici locali.”

“Le gole di Fara San Martino che incombono alle spalla del paese sono il biglietto da visita della località. La tradizione, curiosa, vuole che la stretta di San Martino sia stata aperta a gomitate dal Santo per facilitare ai pastori l’accesso alla montagna. MeFara_san_martinota ideale per gli amanti della natura, del trekking e delle attività all’aria aperta, Fara offre anche attrattori storico-culturali ed è conosciuta anche come “città della pasta”, per i numerosi pastifici presenti nel territorio. Da non perdere le escursioni (a piedi, in mountain bike, a cavallo) attraverso le gole di San Martino, scoprendo anche i resti dell’abbazia benedettina di S. Martino in Valle e le sorgenti del fiume Verde. Il centro storico, caratterizzato dall’antico borgo medievale di “Terravecchia” al quale si accede attraverso la “Porta del Sole”, e dalla parrocchiale di San Remigio. Il Museo naturalistico del Parco Nazionale della Majella e quello delle Arti e Tradizioni Faresi “Macaronium”, dedicato alla tradizione della produzione della pasta, prodotto tipico della località da gustare nei ristoranti del paese”.

“Lama dei peligni, in un contesto naturalistico di grande pregio, si distingue per il valore e la varietà degli attrattori storico-culturali e ambientali, adeguatamente promossi e valorizzati. Ben valorizzato è il prodotto tipico del territorio (la pasta) ed efficiente è anche il servizio di informazioni turistiche, grazie al Centro visita del Parco (che propone e promuove anche lama-dei-peligninumerosi servizi turistici e di svago come visite guidate, escursioni e noleggio mountain bike). Il contesto naturalistico nel quale si trova Lama dei Peligni è di grande pregio, tra il fiume Aventino e alle pendici del monte Amaro, all’interno del Parco Nazionale della Majella. Dal paese, percorrendo la strada verso Palena (altra Bandiera arancione), si incontrano le grotte del Cavallone, tra le più alte d’Europa, da scoprire nei mesi estivi con visite guidate attraverso ambienti di straordinaria bellezza in grado di suscitare forti emozioni. Nel paese, invece, presso il Centro visite del Parco, si possono ammirare il Museo naturalistico archeologico “M. Locati” e il giardino botanico“M. Tenore”, mentre poco lontana è l’area faunistica del camoscio d’Abruzzo, dove poter osservare anche da vicino questo animale. Tutta da gustare è la sfogliatella di Lama, delizia di pasta sfoglia ripiena con marmellata d’uva e di amarena, con mosto cotto, noci e cacao. Altre ricette tipiche sono le sagne a tacconi, le pallotte cacio e uova e le pizzelle.

“Palena, palenapaese di origine medievale, sorge fra i monti Porrara e Coccia e domina l’alta valle dell’ Aventino, nasconde ai più una sua storia ricca di tradizioni e di antichità e un contesto naturalistico di particolare bellezza. Nei pressi della Piazza del Municipio c’è la chiesa del Rosario, del XVIII secolo mentre nella parte più alta del paese si trova il castello dell’XI secolo e il museo geopaleontologico che ospita un’importante raccolta di fossili. Sotto il monte Porrara sorge la chiesa della Madonna dell’altare mentre salendo sul monte stesso è possibile godere di un magnifico panorama. La località si distingue per essere immersa in un contesto ambientale di notevole fascino e pregio (il Parco Nazionale della Majella) e per possedere un elemento di attrattività di notevole valore storico-culturale (il Castello). Molto apprezzabile è la cura e la manutenzione dell’arredo urbano, in particolare presso le aree verdi e la varietà e la qualità dell’offerta sia ricettiva sia ristorativa”.

“Il nome Roccascalegna è di origine longobarda e pare derivare da un nome di persona il cui significato sarebbe castello-roccascalegna“fianco scosceso di una montagna”. Il nome fa intendere dunque la posizione del paese che sorge sul fianco del Monte San Pancrazio. Il borgo medievale, in un contesto naturalistico incontaminato, presenta rilevanti fattori di attrattiva storico- culturali come il castello, munito di ben quattro torri e cinto di mura, e l’Abbazia di San Pancrazio che mostra le tracce di un passato glorioso e di un antico splendore. La località si distingue per la buona omogeneità del borgo antico,che ha mantenuto il caratteristico assetto medievale e per l’ottimo stato di conservazione e manutenzione degli attrattori storico-culturali (es. il castello). Immersa in un contesto ambientale di notevole pregio e ben promosso, il comune offre ai visitatori un’ampia e variegata scelta di strutture ricettive, anche nelle frazioni circostanti”.

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