L’Aquila. Stop alla violenza contro gli operatori sanitari.”La violenza contro il personale sanitario è inaccettabile. Come Ministero abbiamo già posto in essere iniziative per creare le condizioni che ci permettano di contrastare e porre fine a questa escalation di violenza e minacce. Credo però che sia giunto il momento di ripristinare i presidi di polizia nei Pronto Soccorso, come già accadeva alcuni anni fa”. Così il Sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, in occasione della prima Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari. “Questa mia posizione, condivisa con il mio partito, Noi con l’Italia”, afferma Costa, “permetterebbe di prevenire e gestire con strumenti più adeguati l’aggravarsi del fenomeno, in rapido aumento in questi due anni di pandemia”.
“La violenza in qualsiasi forma si deve condannare senza se e senza ma. E’ inaccettabile poi che ad esserne vittima siano medici, infermieri e operatori sanitari, da nuovi eroi del nostro tempo sembrano essere diventati bersaglio di rabbia e nervosismo ingiustificati e spesso esasperati”, afferma Costa. “Secondo l’Inail”, spiega, “i casi di aggressione contro il personale sanitario sono oltre 2mila l’anno con un’incidenza sulla quota infortuni di settore pari al 9,5%. Più del 50% dei medici ha dichiarato di esserne stato vittima.
Nel 70% dei casi ad essere aggredite sono le donne. Proprio ieri si è insediato l’Osservatorio nazionale per il contrasto della violenza degli operatori sanitari. Questo organo avrà il compito di monitorare gli episodi di violenza, promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti. Una risposta concreta che possa servire anche a sensibilizzare i cittadini sul ruolo fondamentale che svolgono gli uomini e le donne della nostra sanità”. “Abbiamo davanti una sfida che non possiamo perdere. Proteggere e difendere il nostro personale sanitario significa tutelare il patrimonio più prezioso del nostro Servizio Sanitario Nazionale: le persone che ne fanno parte”, conclude Costa.