L’Aquila. Grande partecipazione all’ex convento di San Sebastiano, nella frazione di Corbellino, per la conferenza della studiosa aquilana avvocata Maria Grazia Lopardi dedicata alla figura di Pietro del Morrone, l’eremita che divenne papa con il nome di Celestino V, e alla basilica di Santa Maria di Collemaggio.
L’incontro, dal titolo “Il sogno di Celestino: la profezia da realizzare”, è stato promosso dalla Pro Loco di Fagnano Alto, guidata dal presidente Walter Rosa, insieme all’associazione Opi Onlus di Tonina Angela Rosa, con il patrocinio gratuito del Comune.
“Il grande messaggio che ci ha lasciato Celestino V con la Perdonanza” ha sottolineato Lopardi, “è la liberazione delle anime dai fardelli, dalla paura dell’inferno e della punizione. In questo senso c’è un nesso con la profezia di Gioacchino da Fiore sull’avvento dell’età dello Spirito, una nuova alba per l’umanità e per il Popolo di Dio”.
Nel suo intervento, Lopardi ha richiamato i punti centrali dei suoi studi confluiti nei libri “Celestino V e il tesoro dei Templari”, “Notre Dame di Collemaggio” e “I Templari ed il colle magico di Celestino”. Ampio spazio è stato dato alla simbologia della basilica di Collemaggio, definita “uno scrigno di simboli e messaggi, un testo in pietra di antica sapienza”.
Lopardi ha spiegato come nei pavimenti della basilica ricorrano figure geometriche di ispirazione pitagorica – dal triangolo, che richiama gli elementi di fuoco e acqua, alla stella a otto punte, simbolo di mediazione tra terra e cielo e del femminile spiritualizzato. Ha inoltre ricordato i riferimenti ai Templari, che secondo le cronache accompagnarono Pietro del Morrone nel viaggio a Lione: “La facciata con le croci rosse su fondo bianco può essere letta come una loro firma”.
“Siamo davvero contenti dell’enorme interesse suscitato dall’iniziativa” ha commentato Tonina Angela Rosa, “approfondire la figura di Celestino è importante, anche perché nel suo cammino da Sulmona all’Aquila attraversò la nostra valle e Fagnano Alto, come ancora oggi si rievoca con la fiaccolata del Fuoco del Morrone”.
L’incontro si è concluso con un lungo applauso del pubblico, a conferma dell’attualità del messaggio celestiniano e del fascino intramontabile dei simboli custoditi a Collemaggio.