Ha fatto tappa a Manoppello nei giorni scorsi il viaggio delle radici di Ryan Landolt e Pamela Landolt Cremonese arrivati in Abruzzo rispettivamente dalla Svizzera e dagli Stati Uniti per conoscere il borgo in cui nacque nel 1884 il loro trisavolo Donato Cremonese.
Ricostruita grazie a documenti scovati negli archivi pubblici e parrocchiali, dopo mesi di ricerche, da Davide Castellucci di Abruzzo Ancestors, società che si occupa di ricerche genealogiche, quella scoperta dai pronipoti dell’emigrante manoppellese è una storia che attraversa tutto il Novecento.
Nato il 6 luglio del 1884 in strada Seconda Piazzetta, Donato Cremonese lascia giovanissimo il borgo del pescarese e, con il padre Luigi, come milioni di italiani, s’imbarca a bordo della nave Principe di Troia per gli Stati Uniti. È il 1901. Comincia così il sogno americano del giovane manoppellese, che alla morte del padre, dopo aver portato con sé mamma Liberata e le due sorelle Rosina e Maria, sposa il 16 agosto 1911 a Greensburg in Pennsylvania Falconilda Rossi, abruzzese di Colledimacine che morirà appena trentenne nel 1924.
Come tanti emigranti Donato Cremonese lavora duramente nelle miniere di carbone della contea di Westmoreland e muore, afflitto da tubercolosi polmonare, a soli 46 anni nel 1929, lasciando da soli sei figli Elvira, Mary, Edith, Yolanda, Louis e Ralph. È l’ultimo genito Ralph, nato nel 1923 a patire più di tutti il dramma dell’orfanotrofio: si arruola giovanissimo nelle fila dell’esercito americano ed è tra i protagonisti nel giugno del 1944, come carrista del 746 battaglione sulla spiaggia di Utah Beach, dello sbarco in Normandia. Muore nel 2000 dopo una lunga carriera militare che lo porta anche a combattere, negli anni Cinquanta, nella guerra di Corea.
“Ne è passato di tempo da quel 1901, ovvero da quando il nostro trisavolo emigrò negli Stati Uniti per cercare fortuna – hanno raccontato Pamela Landolt Cremonese e Ryan Landolt, madre e figlio, discendenti di Donato Cremonese in occasione della loro visita in Municipio – di lui sapevamo ben poco, che era stato minatore in Pennsylvania e che, giovanissimo, aveva lasciato Manoppello, il suo paese natale che non aveva mai dimenticato: così abbiamo deciso di contattare Davide Castellucci, manoppellese doc, che si è molto impegnato nelle ricerche; anche il suo bisnonno passò per Ellis Island e fu minatore in Pennsylvania. Stiamo trascorrendo giorni bellissimi e davvero emozionanti in Abruzzo e a Manoppello dove abbiamo ritrovato le radici italiane della nostra famiglia – hanno aggiunto – luoghi in cui torneremo certamente presto”.
“Le vicende personali di Donato e Ralph Cremonese hanno attraversato oltre un secolo e toccato due continenti innestandosi con la più grande storia partita dall’epopea migratoria di inizio Novecento e dalla fatica del lavoro in miniera ci hanno molto emozionato, come ci ha emozionati questa attenzione alle origini dei loro pronipoti – ha dichiarato il vicesindaco Giulia De Lellis che ha ricevuto i discendenti di Donato Cremonese –. Come amministrazione siamo grati a Davide Castellucci per il lavoro di ricerca che ha portato avanti in questi mesi e a Ralph e Pamela Landolt Cremonese per essere venuti a conoscere Manoppello con le loro famiglie”.