Teramo. “In questi giorni così complicati per il nostro Paese, si fa ogni minuto più evidente l’importanza del ruolo che ci troviamo a svolgere a servizio dei nostri territori. Nonostante le considerevoli misure adottate dal governo per il contenimento dei contagi da COVID-19, permangono, all’interno delle diverse regioni, situazioni preoccupanti di cui, di ora in ora, veniamo a conoscenza direttamente dalla voce dei sindaci, impegnati in prima persona in questa dura battaglia a servizio delle proprie comunità”, è quanto dichiara attraverso una nota il senatore Luciano D’Alfonso.”È proprio a questo riguardo che non posso esimermi dal segnalare a tutti voi la nota situazione di forte criticità che attanaglia, in Abruzzo, la cosiddetta Vallata del Fino che ricomprende i comuni di Castiglione Messer Raimondo, Montefino, Castilenti, Bisenti, Arsita ed Elice. Su una popolazione totale di poco meno di 8000 abitanti i sindaci riferiscono, ad oggi, diciassette casi positivi al Covid-19, numerose famiglie in quarantena ed isolamento domiciliare nonché numerosi ricoverati in condizioni serie che vengono curati come COVID pur in assenza dei risultati dei tamponi”.
“Nel solo comune di Castiglione Messer Raimondo, che ad oggi risulta quello maggiormente colpito, su una popolazione di poco più di 2000 abitanti il sindaco ad oggi riferisce nove casi di positività, un decesso da COVID-19, il decesso di un uomo la cui moglie è posta in condizioni di quarantena. Sul cadavere”, continua il senatore Luciano D’Alfonso,” è stato eseguito il tampone ma si è ancora in attesa del risultato. Oltre 20 tamponi in attesa di risultato. Nelle varie aziende della zona, inoltre, lavorano circa 700 operai provenienti da differenti comuni abruzzesi, oltre all’aggravante della prossimità al comune di Penne che allo stesso modo presenta numeri preoccupanti. I sindaci della Val Fino chiedono da giorni alla Regione misure più restrittive, come avvenuto in altri comuni italiani, al fine di contenere il contagio nonché la possibilità di effettuare i tamponi sulla popolazione per avere un quadro più chiaro della situazione e poter agire di conseguenza. L’opportunità delle restrizioni in questione, comunicate e sottolineate con forza dal presidente Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto, non possono più aspettare e devono necessariamente trovare accoglimento e rapida soluzione, arginando e bloccando immediatamente il rischio di diffusione del contagio da e verso le zone ormai chiaramente identificate, Val Fino e comuni del pescarese collegati. È fondamentale”, continua il senatore Luciano D’Alfonso,”agire subito, riconoscendo sul piano “strettamente sanitario” un’emergenza eccezionale che ha colpito un’area su cui si deve intervenire con un atto forte e immediato che accolga l’appello dei sindaci e impedisca la propagazione e lo scambio del contagio con le zone limitrofe della provincia di Pescara e con il resto della provincia di Teramo”.
“Sulla base della situazione epidemiologica dei territori individuati dall’autorità sanitaria è possibile sostenere un’ordinanza regionale simile a quelle già adottate da altre regioni, da ultimo dalla Campania che lo scorso quindici marzo ha stabilito una quarantena per tutta la popolazione e divieto di entrata e uscita per il comune di Ariano Irpino, in considerazione dell’aumento dei contagi. Ritenuto, dunque, indispensabile, non più procrastinabile e urgente applicare una misura rigorosa per isolare il focolaio sul territorio della Val Fino e offrendo la massima collaborazione per qualsiasi misura si intenderà applicare, auspico ,”conclude il senatore Luciano D’Alfonso,”l’assunzione immediata di soluzioni atte a dare risposta all’appello dei sindaci che, da soli, non possono più fronteggiare la situazione di grave sofferenza che affligge i propri territori”.