Chieti. Liborio “Rino” Stuppia è il nuovo rettore dell’università d’Annunzio. Il successore di Sergio Caputi si era già candidato nel 2017, quando era arrivato nel testa a testa finale con il rettore uscente.
Trascorsi sei anni, è stato festeggiato dai suoi sostenitori poco prima delle 20 di questa sera, un’ora dopo la chiusura delle urne virtuali, quando è stato ufficializzato un risultato che lo ha visto in netto vantaggio rispetto a Paolo Fusero già dai primi conteggi.
Per la prima volta, le elezioni si sono tenute online, mediante un sistema che ha garantito anonimato e segretezza ai votanti. Subito dopo le 19, nell’auditorium del rettorato di via dei Vestini, è iniziato lo spoglio, terminato nel giro di un’oretta.
E in queste elezioni tenutesi nello stesso giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico, c’è stata un’affluenza record: su 1.139 aventi diritto, hanno votato 1.035 persone. Che il quorum si raggiungesse al primo turno, senza dover ricominciare domani, o addirittura giovedì, le operazioni di voto, è stato evidente già a mezzogiorno, quando ben più della metà degli aventi diritto aveva espresso il proprio voto.
Alle 19, dopo le 10 ore e mezza a disposizione per votare, avevano partecipato il 100% dei rappresentanti della Consulta degli studenti e il 95,75% dei docenti e dei ricercatori a tempo indeterminato, che esprimono voto pieno, oltre all’87,43% dei ricercatori a tempo determinato e l’85,31% del personale tecnico amministrativo e dei collaboratori esperti linguistici, che hanno invece un voto ponderato.
Classe 1960, originario di Catania, arrivato a Chieti nel 1979 da studente di Medicina, Stuppia si è formato alla d’Annunzio, dove è poi diventato docente di Genetica medica, presidente della Scuola di Medicina e responsabile scientifico del laboratorio di Genetica molecolare. In passato, è stato anche direttore di dipartimento e ha fatto parte degli organi collegiali d’ateneo. Nel periodo più intenso della pandemia, come responsabile del Cast (Centro studi e tecnologie avanzate) dell’ateneo, il genetista è stato in prima linea insieme ai suoi collaboratori nell’analisi dei tamponi e nel sequenziamento del genoma virale.