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Gentiloni lascia l’Abruzzo: ‘Qui serve un piano urgente. E’ stato utile ascoltare, tornerò presto’

Redazione Centrale di Redazione Centrale
7 Febbraio 2017
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Teramo. Questa mattina il premier Paolo Gentiloni in Abruzzo per un sopralluogo in alcuni dei luoghi più colpiti dal sisma e dal maltempo dello scorso gennaio. Alle 9,30 a Montorio al Vomano, in municipio, alle 10,30 nella sede della Provincia di Teramo per un incontro con i sindaci della zona.

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è giunto nel Teramano, nei luoghi colpiti dal terremoto e dal maltempo. Il premier è arrivato a Montorio al Vomano accolto dal capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, dal commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, dal presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, dal prefetto, Graziella Patrizi, dal sindaco Gianni Di Centa, dal vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli. Subito dopo Gentiloni si recherà a Teramo dove, alla Provincia, incontrerà i sindaci del territorio.

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Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, lo scorso 1 febbraio aveva scritto una lettera indirizzata al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e allo stesso Gentiloni, nella quale si evidenziavano le 668 ordinanze di sgombero emanate a 90 giorni dalla scossa del 30 ottobre, con 1869 persone sgomberate e oltre 50 attività commerciali, artigianali, produttive e di servizi sottoposte a provvedimento di sgombero solo nel capoluogo.

Sotto la pioggia, il premier Paolo Gentiloni è entrato nel centro storico di Montorio al Vomano, prima tappa della visita in Abruzzo. Un breve tragitto lungo il quale è stato fermato da due cittadine, Annalisa e Pina, che hanno chiesto aiuti per gli esercizi commerciali e l’altra per ristrutturare la sua casa dove vive, nonostante i danni, “perché non voglio lasciare il mio paese”. Gentiloni le ha rassicurate: “Ce la faremo, vi staremo vicini”. Poi ha stretto la mano a una squadra di Vigili del Fuoco. “Presidente i nostri figli sono andati via, noi no. Io voglio restare in centro storico, non voglio abbandonare il nostro paese, dovete aiutarci, grazie presidente io la stimo”, ha detto Annalida, residente del centro storico. “Mi sembra una persona nuova e una persona con la faccia pulita, si mantenga così presidente”, ha detto Pina De Dominicis, commerciante, strappando un sorriso a Gentiloni che ha scherzato: “Io nuova?”, e l’ha rassicurata con un “contate sul nostro impegno”. Gentiloni ha stretto le mani ad altri cittadini che sono riusciti ad avvicinarsi tra le serrate maglie del cordone di sicurezza, prima di allontanarsi tra grida di “grande presidente” e “aiuti i nostri sindaci, sono rimasti soli”. Poi, davanti alla chiesa principale di San Rocco, in largo Rosciano, riaperta per Natale dopo la ristrutturazione e la nuova inagibilità per le scosse del 18 gennaio, la battuta con don Nicola Iobbi, il parroco della chiesa: “Lei praticamente entra senza preoccuparsi ­ gli ha detto il premier ­ ma mi dicono che ha la protezione del Signore”.

Dopo la tappa a Montorio al Vomano, il presidente del Consiglio è arrivato a Teramo. Nel palazzo della Provincia il premier, accompagnato dai vertici della Regione Abruzzo e dal presidente dell’ente provinciale, Renzo Di Sabatino, sta incontrando i sindaci del cratere sismico e quelli dell’area montana. È durato circa una ventina di minuti l’incontro istituzionale a porte chiuse nell’Aula consiliare del municipio di Montorio al Vomano (Teramo) con il presidente del Consiglio e i vertici della Regione Abruzzo e della Provincia di Teramo. Al premier Paolo Gentiloni il sindaco di Montorio, Gianni Di Centa ha illustrato brevemente la situazione di difficoltà della comunità locale, alle prese con uno dei più alti numeri di sfollati dalle abitazioni per le conseguenze dei terremoti del 24 agosto e del 30 ottobre scorsi e del maltempo che ha colpito duramente il teramano a metà gennaio. Il punto fondamentale sul quale il primo cittadino ha insistito è la richiesta di celerità nella ricostruzione: “Servono provvedimenti shock ­ ha detto Di Centa a Gentiloni ­ a un malato grave non serve una cura con l’ aspirina”. Il riferimento è allo sblocco delle procedure per la ricostruzione, già avviate dopo il sisma del 2009, che tra l’altro riguardano l’avvio dei lavori del nuovo polo scolastico.

­ Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, è ripartito da Teramo subito dopo la riunione con i sindaci. “Tornerò presto”, ha detto ai microfoni dei cronisti. “Per me” ha riferito Gentiloni al termine dell’incontro organizzato alla provincia di Teramo ­”è stato molto molto utile ascoltare le esigenze, i problemi, anche le lamentele che vengono dal territorio e in particolare dai sindaci. E tornerò presto”. In merito al decreto terremoto appena approvato dal Governo, Gentiloni ha risposto: “In particolare per il Teramano credo che serva un piano urgente soprattutto sul tema della viabilità ma poi serve tutto il resto su cui stiamo lavorando”.

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