L’Aquila. Il Prefetto Cinzia Torraco trasferita a Genova, il discorso di saluto.
“Illustri Autorità, gentilissimi Tutti, innanzitutto vorrei poter esprimere la mia profonda e sincera gratitudine
per la Vostra presenza odierna, che mi gratifica e mi onora perché la percepisco e la considero non come l’ossequio a un mero rituale di circostanza, ma come l’attestato più gradito, in quanto sincero e autentico, di apprezzamento e stima che si possa augurare a sé stessi di raccogliere.
Raccogliere, sì, mi affido intenzionalmente e consapevolmente a questo termine, che mi suggerisce ed evoca l’idea di una maturazione lenta e graduale – un’antinomia, quasi un paradosso, se si pensa alla cifra del contemporaneo, segnato dalla velocità, dall’oblio, dalla cronofagia mascherata da una depistante cronolatria – così come lenta e graduale, ma forse per questo anche profonda e avvolgente, è stata la mia immersione in questo territorio e tra la sua gente in poco meno che un quadriennio dal mio insediamento.
Oggi la mia esperienza di servizio in questa sede si conclude, o, proseguendo nel solco del linguaggio figurato dianzi intrapreso, potrei dire che è venuta a maturazione e, per questo, necessario s’impone il distacco da tutti voi per trasferirmi in altro territorio regionale, dove sono stata destinata ad assumere tra pochissimi giorni le funzioni di Prefetto di Genova.
Non nascondo l’emozione e la commozione che sto vivendo – e che a fatica reprimo – perché le funzioni di un Prefetto, come è agevole intuire, comportano soprattutto lo sviluppo di relazioni, che qualificherei umane prima
ancora che istituzionali o professionali, dovendo noi Prefetti, per nostra costitutiva vocazione istituzionale, provvedere per corrispondere al bisogno, alle esigenze della società civile, dei singoli come dei corpi associativi.
Non è un caso – consentitemi una rapidissima digressione -, che Prefetti e Vescovi condividano il medesimo Santo Patrono, S. Ambrogio, che operò in vita e, in successione, dapprima come alto funzionario di governo, quindi come vescovo e pastore: le rispettive funzioni, pur apparentemente distinte e distanti, l’una laica, l’altra religiosa, sono invece intimamente accomunate, nell’idea di fondo, dall’essere entrambe ministero che si svolge come sensibile attenzione e capacità di rispondere – responsabilità, dunque – alle richieste provenienti dai
propri territori, dalle proprie comunità di riferimento.
Nell’epilogo di questa permanenza in terra d’Abruzzo, nella rinascente e rigenerata provincia aquilana, che mi ha rivolto sempre la più genuina e verace accoglienza, non spetta evidentemente a me il giudizio o la valutazione se questo corrispondere sia stato conforme all’orizzonte di attesa, ma posso dire che il percorso sviluppato fin qui, nelle intenzioni e negli sforzi, è stato sempre inteso e proteso alla massima responsabilizzazione della funzione.
Sento il dovere, anch’esso sincero e non di mera forma, di esplicitare e di esteriorizzare la gratitudine verso chi, operando per pubbliche funzioni o per servizio nel medesimo territorio e nel medesimo arco temporale della mia
esperienza, ha concorso e contribuito, con solida e visibile partecipazione, a valorizzare e potenziare il mio impegno istituzionale di Prefetto.
Ringrazio, pertanto, tutti i Vertici esponenziali delle Istituzioni pubbliche, civili, militari e religiose, con cui ho felicemente sperimentato nel tempo, dapprima emergente, quindi progressivamente corroborata, la più leale forma di sinergia e di collaborazione: nel mio lavoro di funzionario dello Stato, infatti, anche prima di assumere le funzioni di Prefetto, ho sempre e tenacemente creduto nell’utilità massima delle soluzioni condivise ai problemi insorgenti, perseguendo per così dire un sistema di pensiero, ancor prima che un metodo di lavoro, fortemente centrato e focalizzato sulla compartecipazione.
Ho sempre privilegiato, in altri termini, il lavoro di squadra, assecondando forse anche la mia inclinazione innata di persona caratterialmente più collaborativa che competitiva e in questo, non ho difficoltà oggi ad ammetterlo in sede consuntiva, il territorio abruzzese, la provincia aquilana mi hanno offerto un campo di gioco naturalmente predisposto in questo senso: nel rispetto delle singole posizioni e dei ruoli funzionali, di tutti, ribadisco di tutti,
posso dire di aver testimoniato, infatti, in una pluralità di occasioni, la piena e generalizzata disponibilità al confronto e al dialogo partecipativo.
E’ questo capitale che ha genesi in questa cornice territoriale – un capitale sì immateriale eppur di altissimo valore-, che sento di aver tesaurizzato e che porterò con me nel viaggio da riprendere a breve. Ai Sigg. Sottosegretari di Stato, agli Onorevoli Membri del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, all’Onorevole Deputata del Parlamento europeo che ho personalmente avuto il privilegio di incontrare e conoscere nell’esercizio delle mie funzioni, rivolgo il mio deferente saluto; sono grata alle loro persone per la costante e sensibile attenzione istituzionale che essi hanno inteso rivolgere e assicurare, nell’esercizio delle relative funzioni, a tutte le questioni di più stretto e delicato interesse territoriale e che hanno costituito
sempre un’occasione e un momento di disteso confronto e proficua interazione in questi anni.
Al Sig. Presidente della Regione Abruzzo e, suo tramite, ai Sigg. Assessori della Giunta Regionale, al Sig. Presidente del Consiglio Regionale e, suo tramite, ai Sigg. Consiglieri regionali indirizzo il mio più cordiale saluto, non disgiunto da sincera gratitudine, perché, nella mia prima esperienza di Prefetto preposto a un capoluogo di regione, nel delicato, concreto svolgersi dei rapporti tra lo Stato e l’Amministrazione regionale, essi sono stati tutti attenti e preziosi interlocutori, costruttivamente impegnati in un dialogo interistituzionale sempre improntato a correttezza e asservito al superiore interesse comune. Al Sig. Sindaco della Città di L’Aquila e, suo tramite, ai Sigg. Assessori della Giunta Comunale, al Sig. Presidente del Consiglio comunale e, suo tramite,
ai Sigg. Consiglieri comunali desidero rivolgere non solo parole di gratitudine e riconoscenza per un’azione congiunta e condivisa di ascolto attento e consapevole del bisogno così come di intervento sollecito sul territorio in favore della sua comunità di appartenenza, ma soprattutto sincere parole di augurio e di sostegno per la meritoria azione di rigenerazione e valorizzazione del nuovo volto della Città capoluogo, ormai definitivamente aperta a una proiezione dinamica ed evolutiva della sua identità cittadina, per riconoscimento unanime
giustamente orgogliosa di sé stessa perché capace di un presente e un futuro all’altezza del suo passato di storia e di cultura.
Saluto, quindi, il Sig. Presidente dell’Amministrazione provinciale e i Sigg. Sindaci dei Comuni della provincia, con preghiera di estensione alle Amministrazioni di rispettiva appartenenza, naturali interlocutori e dialoganti
dell’Istituzione prefettizia, che contestualmente ringrazio per la collaborazione assicurata, in tutte le occasioni di contatto istituzionale e in tutti i momenti di confronto lavorativo, dal mio insediamento fino a oggi; in particolare, nel giusto riconoscimento del maggiore, più gravoso impegno ricadente sugli amministratori locali dei territori tuttora vulnerati dagli eventi sismici degli anni 2009 e 2016, indirizzo loro l’espressione del mio più autentico auspicio a una sostenuta e definitiva azione di rigenerazione e rinascita dei luoghi nello sforzo
comune e condiviso di tutte le parti coinvolte. Da tutti gli amministratori locali, desidero evidenziare, posso dire di aver ricevuto tanto in termini di cooperazione e di impegno condiviso, anche e soprattutto per questioni di non agevole composizione; a mia volta spero di aver corrisposto e restituito altrettanto nel quadro di un dialogo concertativo e paritario che ho sempre inteso improntare al reciproco rispetto delle rispettive
funzioni istituzionali.
Saluto e ringrazio, quindi, i Vertici rappresentativi delle Forze territoriali dell’Ordine – il Questore, il Comandante provinciale dei Carabinieri e il Comandante provinciale della Guardia di Finanza – che mi hanno ogni giorno,
spesso più volte al giorno, affiancata e coadiuvata nella mia esperienza di servizio su questo territorio, per avermi sostenuto con elevata competenza e indiscussa qualificazione professionale, non dissociata da un incondizionato
impegno delle loro stesse persone, nella tenuta dell’ordine e della sicurezza pubblica sull’intero territorio provinciale. Li prego di voler rendersi latori del mio apprezzamento, associato all’espressione più autentica della mia gratitudine, nei confronti delle donne e degli uomini in servizio nei rispettivi Uffici; è attraverso il loro impegno, anche il loro sacrificio personale, infatti, che l’offerta territoriale di sicurezza è stata resa ed è tuttora resa possibile con dedizione e con competenza, come testimoniato da importanti iniziative ed eventi che questo territorio, sia cittadino che provinciale, ha ospitato nel corso della mia esperienza di servizio.
Porgo il mio grato saluto anche al Sig. Direttore Regionale e al Sig. Comandante provinciale dei Vigili del fuoco e a tutto il loro personale di appartenenza, sia agli operatori del soccorso che agli operatori dei servizi di
supporto, cui sono riconoscente per l’incondizionato contributo di servizio reso nelle occasioni calamitose verificatesi su questo territorio; colgo l’occasione per rivolgere a questo punto un grato pensiero, per la sua sapiente e attenta collaborazione, anche al Direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile e, suo tramite, a tutti gli operatori, anche volontari, del sistema di protezione civile, componente integrante essenziale e imprescindibile delle funzioni pubbliche, come dolorosamente documenta la cronaca recentissima degli ultimi
giorni in alcuni territori regionali più violentemente colpiti da eventi calamitosi.
Rivolgo, quindi, un deferente saluto a tutti i Vertici esponenziali delle Magistrature, ordinaria e speciali – amministrativa e contabile – operanti a livello territoriale nonché all’Avvocato Distrettuale dello Stato, pregandoli di estendere anch’essi il mio riconoscente pensiero a tutti i magistrati in servizio presso gli Uffici giudiziari di rispettiva appartenenza nonché ai procuratori dello Stato e agli avvocati dello Stato in servizio, per la proficua collaborazione costantemente assicurata nell’esercizio delle delicate funzioni pubbliche di rispettiva competenza; contestualmente saluto e ringrazio i Direttori delle Case Circondariali di L’Aquila, Avezzano e Sulmona nonché i Comandanti dei Corpi di Polizia Penitenziaria, che, insieme con il personale di rispettiva appartenenza,
non hanno mai negato la più proficua collaborazione nelle occasioni di necessario confronto e di interazione.
La mia gratitudine non può che estendersi anche al Sig. Comandante Legione Carabinieri Abruzzo e Molise, al Sig. Comandante Regionale Guardia di Finanza, al Sig. Comandante Legione Carabinieri Forestale Abruzzo e Molise, al Sig. Comandante della Scuola Ispettori e Sovrintendenti della Guardia di Finanza e ai Vertici territoriali delle Forze Armate e, loro tramite, al personale di rispettiva appartenenza, per la vicinanza istituzionale sempre offerta e assicurata alla Prefettura aquilana e per l’alto contributo professionale assicurato nei momenti lavorativi di scambio, sempre proficuo e valorizzante.
Desidero rivolgere, a questo punto, il mio deferente e devoto saluto all’Arcivescovo Metropolita della Diocesi di L’Aquila S. Em. Cardinale Giuseppe Petrocchi, cui sento di partecipare tutta la mia più sincera attestazione
di stima incondizionata per il suo alto ministero di pastore della comunità territoriale. Finora in nessun caso, come si può notare, ho inteso personalizzare o storicizzare il mio percorso di vita e di servizio in questo territorio, richiamando all’attenzione il ricordo di momenti particolari oppure di occasioni più intense o significative di esercizio della funzione. E questo non già perché siano mancati momenti di alto valore o di significativa condivisione sul territorio, beninteso, ma per una mia naturale propensione a non enfatizzare ricorrenze che ritengo siano meglio e più calorosamente custodite, se continuano ad albergare riservatamente nell’intimità
del ricordo personale di ciascuno di noi, di chi l’ha vissuto.
A questo mio autovincolo restrittivo, tuttavia, vorrei derogare solo per un’esperienza, personale ed istituzionale, che annovero tra le più intense ed emotivamente toccanti del mio periodo aquilano: la visita pastorale del Santo
Padre Papa Francesco svoltasi in questa città il 28 agosto 2022. In poche altre, invero rarissime circostanze della mia non breve vita professionale, infatti, ho potuto io stessa testimoniare e vivere una virtuosa, inedita convergenza di intenti e di azioni tra tutti i livelli di responsabilità chiamati a intervenire nell’occasione – istituzionali, ecclesiastici, associativi – per non tacere della composta, esemplare partecipazione all’evento spirituale e sociale da parte della comunità aquilana ed abruzzese, che ho visto in quel giorno speciale, oramai per me indelebile, raccogliersi con devozione filiale per ricevere l’ideale abbraccio di paterna benevolenza e benedizione del Santo Padre Papa Francesco.
Anche per questo sono grata al Cardinale Petrocchi, magistrale artefice di questo dono speciale alla sua devota comunità, di cui mi sono sentita io stessa parte e componente, pur essendo stata finora ospite istituzionale.
Unisco nel mio saluto a S.Em. Reverendissima anche il Nunzio Apostolico, l’Arcivescovo Coadiutore di L’Aquila, i Vescovi di Avezzano e di Sulmona-Valva e, loro tramite, a tutti i religiosi che operano nei rispettivi
territori. Rivolgo i miei saluti a tutti i Titolari e Responsabili degli Uffici pubblici, sia statali che locali, ordinari e speciali – tra cui gli Uffici per la Ricostruzione post-sismica – alla Sig.ra Presidente della Camera di Commercio Gran Sasso d’Italia, ai Magnifici Rettori dell’Università dell’Aquila e del Gran Sasso Science Institute- GSSI, ai Vertici delle Istituzioni di Alta Formazione Artistica e Musicale presenti in questo territorio, al Sig. Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e al Sig. Direttore del Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, ai Sigg. Segretari delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori, agli Esponenti delle categorie economiche, imprenditoriali e produttive, ai Volontari e agli Enti del terzo settore e del privato sociale presenti e operanti in questo territorio
provinciale.
Ringrazio tutti questi ultimi con stima e riconoscenza perché l’Istituzione prefettizia che mi onoro di aver diretto e rappresentato in questo periodo di permanenza sul territorio ha lavorato proficuamente con tutti loro, sempre
ponendosi come obiettivo finale il perseguimento del bene pubblico e la crescita del territorio.
Avvolgo, a questo punto, i dirigenti e il personale della Prefettura aquilana, da cui oggi prendo congedo, in un ideale, affettuoso abbraccio, mai dimentica del loro impegno così dedito e appassionato, consapevole quale sono
che, soprattutto in alcuni lavori come è il nostro, si trascorre non di rado il maggior tempo della propria vita in ufficio sicché è essenziale e provvidenziale impegnarsi a tutti i livelli per poter creare, mantenere e promuovere sempre un contesto ambientale e relazionale che risulti empatico e sano. Da ultimo, ma non ultimi per importanza, saluto e ringrazio gli organi di stampa locali, tutti i giornalisti della stampa e delle emittenti radiotelevisive nonché tutti gli operatori, sia per aver essi rivolto sempre un’attenzione sensibile all’attività svolta dalla Prefettura aquilana, sia per aver compreso e rispettato la mia riservatezza caratteriale, pur temperata, com’è comprensibile e doveroso, dalle necessarie esigenze di comunicazione istituzionale. Saluto, infine, il collega Giancarlo Di Vincenzo, attuale Prefetto di Pescara, che mi subentrerà nelle funzioni di Prefetto di questa provincia, cui rinnovo gli auguri sinceri di buon lavoro. Parimenti saluto e ringrazio i colleghi Prefetti di Chieti e di Teramo, cui sono riconoscente per la collaborazione assicurata in ambito regionale, mentre rinnovo le mie personali congratulazioni al collega Flavio Ferdani, che a breve assumerà le funzioni di Prefetto di Pescara.
Conclusivamente, se è vero che alla città dell’Aquila, al suo territorio provinciale e alla terra d’Abruzzo resto debitrice di una generosa e calorosa accoglienza così come di un’occasione speciale di crescita, sia umana che
professionale, nondimeno auspico di aver potuto restituire di me stessa, ponendomi al servizio di questa terra e della sua comunità di appartenenza, almeno quel tanto che serva a custodire nel tempo futuro un reciproco, piacevole ricordo”.