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Il PD sulla Casa dello Studente di Chieti: un fallimento programmato da Regione e Ater

Lettera aperta al Presidente Marsilio, al presidente dell’ATER Tavani ed ai concittadini

Lorena Costantini di Lorena Costantini
23 Agosto 2025
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Chieti. Lettera aperta del segretario cittadino del Pd Gianmarco Pescara e del coordinatore cittadino dei giovani democratici di Chieti Andrea Di Muzio sulla casa dello studente al Presidente Marsilio, al presidente dell’ATER Tavani ed ai concittadini.

“A Chieti ogni anno, arrivano migliaia di nuove famiglie che affidano alla nostra città i loro figli”, affermano i capogruppo democratici, “con la speranza di costruire un futuro dignitoso, migliore. Ogni anno cercano un tetto, una stanza per i loro ragazzi, fanno i conti con prezzi che salgono e con un’offerta che non basta mai. L’università, insieme all’ospedale, al tribunale ed al teatro, è uno dei pilastri rimasti in piedi a sorreggere questa città. In questa realtà, la Casa dello Studente di via Gran Sasso sarebbe dovuta essere una risposta concreta, a maggior ragione perché costruita con fondi pubblici e inaugurata appena un anno fa.”

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“Dopo l’inaugurazione dello scorso anno”, ha dichiarato presidente dell’Ater Tavani, non appena emersa la notizia, “abbiamo offerto la disponibilità dei posti letto del nostro studentato tramite l’ADSU. (…) Ma le richieste per Chieti alta sono state meno di dieci”.

“Tuttavia la verità è un’altra. Presidente Tavani”, seguitano i capogruppo del PD, “sinceramente noi ci stupiamo persino che la vostra azienda ne abbia ricevute addirittura sette di domande! Lei presidente lo sa che con l’avviso del 1° marzo 2024, aveva fissato tariffe fuori mercato? L’ATER offriva il posto in stanza doppia a 330 euro, e le stanze singole a ben 430 euro. Chi le parla, abitava nello stesso periodo del vostro bando, in un appartamento trilocale a minima distanza, pagando un affitto di 400 euro. Le sembrano prezzi calmierati i vostri?”

“Peraltro Presidente”, proseguono Pescara e Di Muzio, “perché dice di aver offerto quelle stanze tramite ADSU se abbiamo tutti, oramai, le prove certe che l’ATER non ha mai firmato, nonostante i solleciti, la convenzione proposta da ADSU? L’ATER sa bene che ADSU non ha mai potuto disporre né offrire quelle stanze e agli assegnatari, ma adesso è giusto che lo sappiano anche i nostri concittadini”.

“Troppo facile oggi addurre la tesi che la struttura non sia attrattiva per perseguire altri scopi. ADSU ha più volte rimarcato in atti e PEC che era necessario formalizzare la convenzione”, seguitano ancora i capogruppo, “e per completare l’iter di stipula, ATER doveva garantire dei requisiti quali la guardiania, RSPP, pulizia e manutenzione che ADSU non poteva assumere non essendo né proprietaria, né avendo ricevuto in comodato la struttura come più volte proposto. D’altronde Presidente Tavani, lo dice anche il Rettore: a Chieti servirebbero 2000 posti letto, e oggi ce ne sono meno di 200. Non mancano gli studenti, è mancata la vostra volontà politica!”

“E allora”, proseguono, “sentiamo la necessità di domandare al Presidente Tavani e al Presidente Marsilio: Dato per assodato che Ater aveva prodotto una valutazione economico-finanziaria sulla gestione della Casa dello Studente antecedentemente all’inaugurazione, perché se tutti sapevano della non sostenibilità economica, la struttura è stata inaugurata in “pompa magna” come studentato senza un’adeguata copertura contributiva dalla Regione? Se il CdA ATER ha deliberato il 09/07/2024, di proseguire a stipulare un accordo di collaborazione con l’ADSU per la gestione della Casa dello Studente, perché non si è dato seguito?”.

“Allora gentili presidenti e lettori”, affermano ancora i capogruppo nella lettera aperta, “noi le risposte a queste domande ce le siamo già date. È evidente che il cambio di destinazione fosse già volontà sul tavolo, dapprima della richiesta della Chieti Calcio, che adesso però, viene usata come grimaldello della vostra opinione. Capiamo chi dice, “meglio così che vuoto”, è una ferita che sentiamo anche nostra. Ma una città universitaria non può vivere di soluzioni provvisorie e la struttura non è chiusa per caso o per motivi non rintracciabili, è rimasta chiusa per una chiara volontà, di ATER e Regione!”.

“Questo era, ed è, un fallimento programmato”, deunciano Pescara e Di Muzio, “ma non di certo a favore di una foresteria per sportivi come oggi vogliono far credere. È giusto che qualcuno lo dica.Perciò concittadini, non fatevi ingannare, l’ATER riguardo il cambio di destinazione ha già ricevuto risposta negativa dal dirigente del Servizio edilizia sociale, e non per una mera volontà, ma per legittimità normativa. Ogni atto in tal senso, sarebbe nullo, e a riprova di ciò, esistono comprovate sentenze della Cassazione civile che testimoniamo che beni realizzati e vincolati a destinazione pubblica non possono essere distolti per finalità privatistiche senza che perseguano interessi pubblici primari. Non possiamo accettare che un bene pubblico diventi il gioco delle tre carte né possiamo accettare che la Regione crei nella nostra città, conflitti artificiali solo per liberarsi dalle sue responsabilità”.

“È la Regione”,  proseguono, “che ha il dovere di rispettare le promesse fatte. È d’obbligo poi dedicare un passaggio alla Chieti Calcio, un patrimonio sportivo e identitario della città, che come tale merita sostegno e spazi adeguati. La loro richiesta è certamente lecita, ma la risposta politico-amministrativa, deve seguire una logica giusta, non solo nella morale ma anche procedurale. Come abbiamo visto, è la Cassazione che ci spiega che non si può sacrificare un diritto per risolvere un altro bisogno. D’altronde però, se la Regione vuole aiutare le società sportive, un modo lo trova, tra “leggi mancia” e sponsorizzazioni di S.a.g.a. sulle magliette. Ora, non facciamoci trascinare nel cliché “studenti vs sportivi””.

“Perciò chiediamo a nome della Segreteria cittadina del Partito Democratico e dei Giovani Democratici di Chieti, che si faccia chiarezza subito: Regione, ATER, ADSU e Università vengano a Chieti, in un tavolo pubblico entro Settembre”, concludono i capogruppo, “e ci dicano con trasparenza quale sarà il destino della Casa dello Studente. Perché non è solo un edificio: è la fiducia di un’intera comunità. Le promesse inaugurate si mantengono”.

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