L’Aquila. “L’ultima seduta del Consiglio provinciale è stata un’importante occasione di confronto su diversi temi. Tra questi il dimensionamento scolastico che è stato oggetto di un atto di indirizzo presentato dai Consiglieri Antonella La Gatta, Fabio Camilli, Carmine Silvagni e Valter Chiappini. Un atto bocciato dalla maggioranza di centrodestra solo perché proposto dal centrosinistra.”
A dichiararlo il Segretario provinciale del Partito Democratico Francesco Piacente e il Consigliere provinciale che rappresenta Il Passo Possibile Fabio Camilli.
“Con la Legge di Stabilità 2023 il Governo Meloni ha introdotto una nuova disciplina relativa alla determinazione dei criteri per la definizione del contingente organico dei dirigenti scolastici. In base a questa nuova disciplina si determinerà non solo la riduzione del numero dei dirigenti scolastici che saranno dimezzati rispetto ad oggi, ma anche delle sedi che verranno inevitabilmente accorpate. In pochi anni si passerà, infatti, da 6.490 a 3.144 istituti. Considerato che questo taglio dei servizi scolastici colpirà particolarmente le aree interne già alle prese con una condizione di profonda crisi economica e sociale, avremmo voluto impegnare il Presidente Angelo Caruso ad attivare ogni azione utile a tutela del territorio e delle istituzioni scolastiche.
Purtroppo”, chiariscono i due esponenti del centrosinistra, “i rappresentanti di Lega e Fratelli d’Italia non hanno voluto assumere impegni e hanno chiuso la porta al dialogo. Non è servita a nulla la disponibilità a modificare il documento presentato per arrivare ad un testo condiviso. I due principali azionisti della coalizione che governa la Provincia dell’Aquila hanno posto il veto su qualsiasi ipotesi di accordo. Un accordo ricercato invece dalla componente più moderata della stessa maggioranza che, infatti, si è astenuta al momento del voto. Tutto questo è molto preoccupante. Difronte al pericolo che corre il nostro territorio”, concludono Piacente e Camilli, “dovremmo stare tutti dalla stessa parte ed invece quanto accaduto in Consiglio provinciale dimostra che per alcuni gli interessi di partito vengono prima.”