Avezzano. Il più pericoloso dei viaggi, ma anche quello più affascinante, s’intraprende nella lettura de “Il nido della follia”, il nuovo romanzo, in uscita nei prossimi giorni, di Francesco Proia, giornalista e scrittore, meticoloso, caparbio ed entusiasta abruzzese di razza. Un cammino, nel tempo e nella storia, nell’impenetrabile mondo della mente umana, segnato da un alto livello di aspettativa e al contempo di incertezza, sorpresa, ansia e terrore. La presentazione ufficiale è prevista per il 19 settembre, alle ore 17,00, nell’Auditorium dell’agenzia per i servizi culturali di via Vittorio Veneto ad Avezzano e a seguire a L’Aquila. Si tratta di un avvincente thriller, introspettivo, rivelatore ed angosciante, ambientato in un luogo simbolo della follia, il manicomio di Collemaggio a L’Aquila, perfetto teatro per una fusione storico geografica ben definita, come sempre vuole l’autore. Si resta rapiti nella lettura degli accadimenti in corso, ricchi di colpi di scena e imbiancati dalla nevicata del secolo, quella del 1956. Si congelano gli altri pensieri e, una pagina via l’altra, si cerca la via di fuga da un pericoloso labirinto d’incroci tra storia e fantasia, tra paura e coraggio, tra orrore e stupore. C’è il giornalista e lo scrittore nel romanzo, c’è Francesco Proia come molti di noi lo conoscono, innamorato della sua terra, della sua storia, con la sua identità, le sue bellezze, i suoi pregi e i suoi difetti. C’è l’Abruzzo, meravigliosa regione, affascinante, inesauribile, con la città capoluogo, L’Aquila. C’è la passione dell’autore per le vecchie macchine per scrivere, archivi e schedari, polverosi faldoni capaci di rivelare chissà cosa. “Tutto ciò che ci terrorizza, sotto sotto ci attrae anche” mi dice Francesco mentre mi racconta dei suoi studi che hanno preceduto la stesura del romanzo. “ A un certo punto ho rischiato davvero di attraversare il fiume della sanità mentale” aggiunge, ricordando le non poche difficoltà incontrate durante il lavoro. La presenza di Padre Quirino Salomone, per trent’anni cappellano di Collemaggio e ora parroco a San Bernardino a L’Aquila, unitamente a quella di Alessandro Feliziani, psichiatra con numerose esperienze sul campo, sarà una preziosa occasione per approfondire il difficile tema della follia. Ad Antonio Pellegrini, attore, sarà affidata la lettura di alcuni significativi passaggi del romanzo. A tutti l’invito a condividere questo viaggio! Gianluca Rubeo
(a seguire il booktrailer del romanzo)