Le statistiche ci dicono che trascorrere del tempo in cantina, oramai, è diventato un modo per incontrarsi e fare festa e, finalmente, anche una destinazione turistica.
Merito dei produttori e della diffusione di una corretta cultura del vino. Ma non solo.
Quanto sia importante l’enoturismo, fino a ieri, lo sapevano solo gli addetti ai lavori, che nel corso degli ultimi quindici anni si sono impegnati e hanno toccato con mano l’incremento d’interesse da parte dei winelovers.
Ma cosa è successo esattamente e, soprattutto dopo lo stop da emergenza sanitaria, a che punto siamo con l’enoturismo in Italia e in Abruzzo?
Il punto su tendenze, numeri e criticità ci arriva da due tavole rotonde organizzate il 24 Febbraio a Loreto Aprutino, ospiti del sindaco Gabriele Starinieri presso il Teatro Comunale “Luigi De Deo”, dal Movimento Turismo del Vino Abruzzo.
Abbiamo deciso di lanciare questa manifestazione – afferma il Presidente D’Auria – con l’auspicio di riunire in un sol luogo tutte le realtà private ed istituzionali che concorrono alla crescita del settore enoturistico nella nostra regione. Il tema è diventato centrale da un punto di vista istituzionale ed economico e anche in Abruzzo dobbiamo fare questo sforzo di messa a sistema delle tante persone e dei tanti territori che animano la nostra amata regione.
Alla prima tavola rotonda, a tema l’Enoturismo in Italia 2023 sono intervenuti Paolo Morbidoni Presidente della Strade del Vino, Olio e dei Sapori, Angelo Radica Presidente Città del Vino, Sebastiano De Corato Consigliere nazionale dell’Unione Italiana Vini e Nicola D’Auria Presidente del Movimento Turismo del Vino. Ha concluso i lavori della prima tornata di lavori il Sottosegretario del Ministero dell’Agricoltura Luigi D’Eramo.
Due le relazioni centrali nel corso della giornata. La prima sull’Enoturismo in Italia è stata subito animata dall’intervento di Roberta Garibaldi, ex Amministratore Delegato ENIT e docente di Tourism Management all’Università di Bergamo, che vanta numerose altre cariche al livello nazionale e internazionale ed è autrice di diversi testi sul turismo.
La seconda presentazione a tema l’Enoturismo in Abruzzo è stata curata da Fausto Di Nella, Direttore e responsabile Progettazione del Movimento Turismo Vino Abruzzo.
Il focus sugli scenari abruzzesi ha registrato, inoltre, i contributi dell’Assessore Regionale al Turismo Daniele D’Amario, il Vice Presidente del Consorzio di Tutela Vini d’Abruzzo Paolo Candeloro, Enrico Marramiero Presidente dell’Associazione Terre dei Vestini e Claudio Di Dionisio Presidente di CNA Turismo Abruzzo.
Moderatrici della giornata, Nadia Monetti giornalista TG2 RAI e Maria Grazia D’Agata addetto stampa del Movimento Turismo del Vino.
L’Abruzzo gioca un ruolo importante in questo momento storico. Sono due i presidenti di realtà nazionali che fanno capo alla nostra regione e che da anni lavorano con lungimiranza e competenza a progetti innovativi di sviluppo territoriale: sono Angelo Radica, sindaco di Tollo e attuale Presidente delle Città del Vino e Nicola D’Auria, Presidente del MTV nazionale e regionale.
Non è un caso che le associazioni che rappresentano fanno parte del Patto di Spello, siglato nel 2020 dalla Federazione Nazionale Strade del Vino, dell’Olio e dei Sapori, Associazione Nazionale Città del Vino, Associazione Nazionale Città dell’Olio e Movimento Turismo del Vino e dell’Olio con lo scopo di “rafforzare, far crescere e qualificare l’offerta eno/oleo/agroturistica in Italia come motore di un nuovo sviluppo”.
Ricordiamo che l’Abruzzo è stata nominata “Regione Vitivinicola dell’anno 2022” dalla prestigiosa rivista Wine Enthusiast, come ha sottolineato il vice Presidente del Consorzio di Tutela Vini Abruzzo Paolo Candeloro, trovarci al centro di tali sinergie in questo momento, per noi abruzzesi vuol dire essere parte del processo e poterne cogliere le opportunità.
Alcuni dei concetti chiave espressi durante gli incontri vertono su problemi ben noti e difficili da sciogliere. Paolo Morbidoni ha sottolineato come sia il momento di sostenere e rinforzare le reti esistenti, i soldi devono essere destinati a progetti utili e già in vita, piuttosto che crearne di nuovi aggiungendo burocrazia e stratificazione invece di semplificare.
Angelo Radica, dall’osservatorio delle Città del Vino cita il Rapporto 2022: i produttori e i sindaci chiedono tre cose: 1) un piano Marshall per migliorare la viabilità. Un grande investimento che potrebbe non bastare. Perché servirà anche 2) investire sulle autostrade immateriali, come le reti internet e 3) la formazione.
Il sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura Luigi D’Eramo evidenzia la tematica dell’agricoltura di montagna e delle aree interne, sottolineando che bisogna rendere appetibile la vita in zone di montagna. Qualsiasi tipo di finanziamento alle aziende agricole, a suo parere, diventa vano se parallelamente non si mette in atto una politica di investimenti per garantire nelle aree interne una serie di servizi.
L’Assessore regionale al Turismo Daniele D’Amario ha parlato di turismo abruzzese a tre velocità, suddividendo la costa, la montagna e luoghi del turismo esperienziale e ricordando come la nostra regione sia conosciuta dal turista quale sinonimo di natura e sostenibilità. Nel futuro la sfida sarà quella di preservare i luoghi sviluppando la giusta ricettività, le strutture e i servizi.
Claudio Di Dionisio Presidente Cna Turismo Abruzzo ha evidenziato l’importanza delle certificazioni di qualità a valenza internazionale per attrarre un turismo qualificato. Ha inoltre ricordato l’importanza di sensibilizzare tutta la filiera turistica all’idea di un turismo consapevole, sostenibile e sociale, aspetto realizzabile attraverso progetti intensi di formazione e con il supporto della Regione, che dovrebbe impegnarsi a far rientrare determinati costi nei progetti di finanziamento europei.
A proposito di formazione e di cultura dell’accoglienza, il Presidente dell’Associazione Terre dei Vestini Enrico Marramiero ha trovato l’espressione più felice per esprimerne lo spirito:
si va in un posto perché è bello, ci si torna perché c’è bella gente. È banale, ma dobbiamo ridircelo sempre: la cultura dell’accoglienza passa dal mettere in risalto le eccellenze dei nostri colleghi vicino, fare sistema, è una l’unica strada per poter fare dei passi avanti.
A conclusione della mattinata di lavori, la splendida accoglienza riservata dallo storico ristorante La Bilancia, dove la cucina tradizionale abruzzese trova uno dei luoghi d’elezione. Il menu di tipicità è stato accompagnato da ottimi vini dei molti produttori presenti, intervenuti da tutte le province abruzzesi.
Per chi fosse interessato ad approfondire alcune linee guida, riepiloghiamo in basso a questo articolo le due relazioni di Roberta Garibaldi e Fausto Di Nella.
Rapporto Annuale sul Turismo Enogastronomico di Roberta Garibaldi
- Turismo interno: il lato positivo della pausa covid è che abbiamo riscoperto la nostra Italia e il piacere di vivere le vacanze di nuovo nel nostro paese.
- Turismo internazionale: dati del 2022 erano già in crescita rispetto al 2019, le prospettive sul 2023 sono estremamente positive. La European Travel Commission ha fatto una ricerca dalla quale emerge che il 60% dei turisti esteri mostra interesse nel prenotare viaggi in Europa quest’anno. Sicuramente abbiamo dei mercati come la Russia e il Giappone bloccati, per motivi diversi. Ma è chiaro che negli Stati Uniti, e tutto il continente americano, esiste una forte propensione a viaggiare in Europa, e tra le mete preferenziali c’è l’Italia. Siamo desiderati come meta enogastronomica tra tutti i paesi del mondo.
- Parole d’ordine: esperienziale, culturale e relazionale. Tutto ciò che favorisce il benessere, la bellezza che ci circonda, la ricarica naturale, il trascorrere tempo all’aria aperta, la voglia di spazi rurali e condivisione: il turismo enogastronomico racchiude tutti gli elementi che piacciono durante il viaggio, che oggi sono attualissimi.
- Ultimi trend del turismo enogastronomico: se il numero delle richieste per denominazioni di origine è abbastanza stabile, si assiste all’aumento delle istanze di riconoscimento come patrimonio Unesco. È un segno di maturità acquisita, perché il collegamento tra le comunità locali, il paesaggio, il territorio come un unicum, risponde ad una domanda di qualità crescente da parte del turista. Esigenza del nuovo turista enogastronomico è sempre più trasversale. Si intensificano offerte turistiche già disponibili e si aprono nuove strade.
- Come si colloca il settore dell’enoturismo in questo panorama? Molto positivamente perché anche qui il covid ha portato prepotentemente in primo piano la tematica del vivere gli spazi aperti e non molto affollati.
I turisti enogastronomici ricercano la sostenibilità ambientale e sociale più dei turisti tradizionali e le aziende che sono orientate in tal senso devono capire l’importanza di comunicarle sempre al loro pubblico inserendole nelle visite guidate, indicando con cartelli i luoghi all’interno dei percorsi, sui propri siti web. La propensione ai percorsi bike&gusto – ne è un esempio la nostra Costa dei Trabocchi – è raddoppiata. I percorsi di gastronomia e trekking, il picnic (75% di interesse), le cene nei vigneti (62% di interesse), il tema del benessere in ambito rurale, massaggi, spa, yoga e fitness (46% di interesse) nei vigneti, percorsi olfattivi e dei fiori guadagnano sempre più interesse.
Un tema che sta crescendo moltissimo è il nuovo legame tra urbano e rurale. La ruralità entra in città e crea un ponte verso l’ambito esterno alla città. Iniziamo a trovare vigneti anche in città: ad esempio la Vigna di Michelangelo a Firenze, la Vigna di Leonardo a Milano, vigna della regina a Torino, e ce n’è una in arrivo anche a Napoli. Si creano dei veri e propri hub enogastronomici nelle città che diventano occasione di conoscere e approfondire l’enogastronomia e vivere esperienze che di solito si fanno in ambito rurale.
Crescono in città i corsi di formazione per ragazzi dove ci sono i mercati, corsi sullo spreco, il recupero e la buona alimentazione.
- Le Cantine: il periodo covid ha favorito una gran creatività, aiutando a diversificare le offerte enoturistiche. Anche le cantine hanno valorizzato gli spazi aperti. Prima le degustazioni avvenivano principalmente nelle sale al chiuso, oggi si moltiplicano i picnic all’aperto, le degustazioni in vigna, i percorsi tra i filari e uliveti. La tendenza è ad accogliere l’enoturista a 360°. Le tipologie di cantine più desiderate da parte del enoturista sono 1) cantine-dimore storiche 2) aziende familiari 3) cantine di design 4) brand noti 5) luoghi di gastronomia e archeologia legati alla produzione del vino seguiti a ruota dall’abbinamento con i treni storici, la musica, le abbazie e, entrata prepotentemente di recente, la moda.
Rapporto sulle attività del Movimento Turismo Vino Abruzzo 2022 di Fausto Di Nella
Il Movimento Turismo del Vino, che nel 2023 festeggia i 30 anni, ha inventato l’enoturismo in italia e in Europa in modo strutturato. È un’associazione orizzontale che comprende 57 cantine, da un paio di anni raggruppate in una mappa per sottozone DOCG e DOC invece che per province, a sottolinearne le caratteristiche e non solo la provenienza. I marchi storici del MTV sono diventati dei veri e propri brand, a partire dalla madre di tutti gli eventi del vino, Cantine Aperte, a Calici di Stelle, passando per Cantine Aperte in Vendemmia, a San Martino e a Natale. Lo scopo del Mtv è di movimentare le attività degli associati con eventi distribuiti nel corso dell’anno.
In Abruzzo il Mtv nasce nel 1997. Negli ultimi anni la squadra di Nicola D’Auria ha impresso una spinta notevole all’associazione di produttori, portando migliaia di winelovers su e giù per le cantine d’Abruzzo, numeri mai visti prima in una fase storica a dir poco complessa e piena di trasformazioni. Finalmente si sono raccolti dei dati: Di Nella ha raccontato di questionari sottoposti agli utenti e di 4000 riscontri tornati al mittente. 43.300 i visitatori totali, distribuiti per l’85% durante Cantine Aperte a Maggio. L’86% sono abruzzesi, il 3% sono stranieri, il resto dalle altre regioni. Ormai per le Cantine Aperte, da diversi anni le nostre cantine si organizzano anche i servizi turistici accessori.
Per Calici di Stelle ad Agosto sono state organizzate 41 serate con 16 cantine partecipanti. L’evento al Castello Aragonese di Ortona resta la serata del vino più importante d’Abruzzo.
Lo “spin-off” di Cantine Aperte traslato durante vendemmia mostra un trend di crescita. Alla prima edizione del 2015 partecipò una sola la cantina, nel 2022 hanno partecipato 11 cantine con 1200 visitatori, di cui una grossa quota di stranieri che risiedono stagionalmente nella nostra regione. Il problema dell’evento di Settembre è legato alla stagionalità, con il rischio meteo a far da spartiacque.
Tra gli ultimi arrivi, Cantine Aperte a San Martino e a Natale, quest’ultimo con la partecipazione di 10 cantine. Si tratta di un evento di natura prettamente commerciale, che dà il senso di una domanda crescente recepita favorevolmente dalle cantine. “Di solito si chiudeva l’anno con Calici di Stelle – ribadisce Di Nella – oggi possiamo dire di aver allungato l’anno dell’enoturista in cantina“.
Ricordiamo che il Movimento Turismo del Vino Abruzzo è stato il precursore in italia del turismo esperienziale con il Treno del Vino (sold out ad ogni edizione) e con le camminate in vigna, il Cammino dei Vignandanti, nel 2017 il primo eno-trekking culturale d’Italia. In cinque edizioni hanno camminato oltre 2000 persone.
Quanto sia importante dar conto di questi numeri lo ribadisce nelle considerazioni finali ancora Di Nella:
Il Mtv Abruzzo è il più grande aggregatore di cantine votate all’accoglienza enoturistica della nostra regione e il più importante animatore dal punto di vista della promozione turistica regionale. Probabilmente l’unica realtà regionale che riesce a misurare le proprie attività e di conseguenza indirizzarle e governarle. Però l’enoturismo non è solo il Mtv nella nostra regione, ci sono tantissime altre realtà che hanno organizzato percorsi virtuosi in collaborazione con tour operator. Spetta, ora, alla Regione progettare una traiettoria di sviluppo del comparto insieme ai portatori di interesse.