Castelvecchio Subequo. Un inno al rispetto verso i lavoratori. È questa la forte pulsione emotiva che invoca un’opera scultorea monumentale sita nel pittoresco paese di Castelvecchio Subequo. Si tratta di una lavorazione su un masso bianco che, con minuziosa cura, raffigura un minatore alle prese con il suo operato quotidiano.
Realizzato dallo scultore aquilano Walter Di Carlo segna in piazza Primo Maggio – dal 9 agosto del 2019, un forte richiamo alla riflessione, poiché i minatori di Castelvecchio Subequo, conosciuti in tutto il mondo per la loro dedizione nelle più rilevanti opere di trafori, rappresentano un punto di riferimento importantissimo per noi tutti e, con orgoglio e considerazione per le loro dure mansioni alle quali non si sottraevano, è doveroso ricordarne le vittime e i malati di silicosi che, per mezzo di questo mestiere, hanno messo a serio rischio la loro salute nonché la loro vita.
L’opera scultorea, accompagnata in basso a sinistra da una targa commemorativa posta su un masso di pietra più piccolo, riporta la seguente iscrizione: “In memoria del lavoro e del sacrificio dei nostri minatori vanto ed onore per il nostro popolo – l’amministrazione Comunale di Castelvecchio Subequo – Pose – 9 agosto 2019”.
D’altro canto, come sosteneva George Orwell: “Più di ogni altro, forse, il minatore può rappresentare il prototipo del lavoratore manuale, non solo perché il suo lavoro è così esageratamente orribile, ma anche perché è così virtualmente necessario e insieme così lontano dalla nostra esperienza, così invisibile, per modo di dire, che siamo capaci di dimenticarlo come dimentichiamo il sangue che ci scorre nelle vene”.
E, sulla base di queste parole intrise da una forte contenutistica, possiamo quindi svilupparne la relazione che vi è intessuta tra un umile mestiere e un nobile animo, poiché entrambi si incastrano perfettamente in una visione univoca, racchiudendone bensì, il senso profondo delle responsabilità.