Tutti in attesa di una conferenza stampa che non arriva. Potremmo sintetizzare così quanto sta accadendo in queste ore. La conferenza stampa del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte era attesa alle 14. Avrebbe dovuto illustrare il nuovo Dcpm, dare ulteriore informazioni circa il prorogamento del lockdown e illustrare il piano d’azione delle prossime settimane. Ma non è stato puntuale e quindi si è parlato di posticiparla alle 15. Ma, anche in questo caso, nessuna messa in onda.
Altro tema caldo, caldissimo, è la delicata questione del Mes. Il Partito Democratico ha lasciato intendere che non vuole affatto rinunciare al Mes Light in tema sanità, a differenza di Conte e del Movimento 5 Stelle. Contrasti interni, quindi, al Governo, che devono essere immediatamente risolti. Non c’è tempo, l’urgenza è massima e i lavori non possono essere rimandati, figuriamoci se a causa di discussioni e contrasti tra i due alleati.
Non è la prima volta che si verificano ritardi sulle conferenze stampa di Conte. Secondo i recenti sondaggi la stima e la fiducia degli italiani verso il loro premier non è assolutamente in discussione ma a creare pesanti malumori e discussioni è invece la gestione della comunicazione, affidata a Casalino, che appare spesso confusionaria, poco limpida e lacunosa. Aspetto, questo, che va risolto al più presto, pena la credibilità dell’apparato istituzionale.