Atessa. Il Mise ha confermato ai sindacati l’impossibilità di concedere la cassa integrazione per i lavoratori della Honeywell di Atessa (Chieti), dopo la protesta del 1 giugno a Roma. Nella delegazione, ricevuta alle 16, era presente per l’Abruzzo anche Giovanni Lolli. L’ulteriore possibilità che si è cercata a Roma era quella di accedere alla cigs con un decreto ministeriale in deroga alla legge vigente, come è avvenuto in altre importanti vertenze. “È stato purtroppo confermato da parte del Ministero del Lavoro il diniego della cassa integrazione alla Honeywell e ciò prevedibilmente provocherà a giorni il licenziamento di quasi trecento lavoratori – dichiara a fine incontro la Uilm in una nota a firma di Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm e responsabile dei settori auto ed elettrodomestici, e Nicola Manzi, segretario della Uilm di Chieti-Pescara. La causa – aggiunge la Uilm – risiede nel famigerato d.lgs. 148 del 2015 che ha enormemente indebolito il sistema degli ammortizzatori sociali”.
“Oggi ci siamo premurati di accertare che almeno sia rispettato il resto dell’accordo che riguardano gli incentivi per i lavoratori e la disponibilità del sito per eventuali terzi reindustrializzatori, dato che sappiamo che ci sono tre manifestazioni di interesse da parte di altrettanti potenziali investitori. Ma temiamo che già nei prossimi giorni arrivino le lettere di licenziamento”. “Questa vertenza – spiegano Ficco e Manzo – ci indica con chiarezza che urgono normative contro le delocalizzazioni per scoraggiare comportamenti predatori da parte delle multinazionali che mettono in concorrenza perfino paesi appartenenti alla UE, nonché una correzione del d.lgs. 148 del 2015, in mancanza della quale rischiamo di assistere a una vera e propria ondata di licenziamenti”.


