Ci sono momenti in cui non abbiamo alcun bisogno di parole, né delle nostre né di altri, e preghiamo allora in silenzio. Questo silenzio perfetto è la preghiera ideale. Abbiamo poca esperienza di ciò che significa il silenzio profondo del corpo e del cuore, quando una serenità assoluta riempie il cuore, quando una pace totale riempie il corpo, quando non c’è nessuna agitazione di nessun tipo e ci troviamo davanti a Dio, completamente aperti in un atto d’adorazione.
E’ questo lo spirito che si vive al santuario della Madonna del silenzio, come lo descrive il monaco metropolita russo Anthony Bloom. Il santuario è un po’ un miracolo. Era il primo novembre 2008 quando fra Emiliano Antenucci, giovane frate francescano, scrisse di getto “Il Libro della Vita” una piccola dispensa per i corsi del Silenzio. Da lì il percorso fino al santuario sembra segnato e passa per mano di papa Francesco. Nel 2012 gli viene regalata una copia dell’originale della Vergine del Silenzio e lui ne rimane meravigliato.
Dopo diversi incontri con fra Emiliano, nel 2017 arriva la Benedizione Apostolica fino a quando il 24 marzo 2019 Bergoglio scrive al ministro provinciale dei Cappuccini d’Abruzzo, dicendo che “sarebbe bello trovare un posto, una chiesa, per il culto pubblico alla Madonna del Silenzio”.
E così la scelta cadde sul convento di San Francesco ad Avezzano, abbandonato da anni. Oggi questa icona della madonna che porta il dito alle labbra con un gesto che invita al silenzio, suscita interrogativi e raccoglie preghiere. I frati escono un po’ a fatica dal silenzio per rispondere a quanti pongono domande ma lo fanno con gioia, perché in genere non si tratta di curiosità, ma di affetto suscitato da un’immagine che ha rapito gli occhi, ha toccato l’anima.