Chieti. Si è tenuto lunedì 21 novembre, presso il bar 110 Food&Drink di Chieti Scalo, l’incontro “Il mio corpo libero. Per un diritto all’aborto garantito”, organizzato dai Giovani Democratici della Provincia di Chieti e da Radicali Abruzzo. Tra gli ospiti Giulia Crivellini, referente nazionale della campagna “Libera di Abortire” e tesoriera di Radicali Italiani, la presidente del partito rom Mistipé Giulia Di Rocco e il capogruppo del PD al consiglio comunale Silvio Paolucci.
“La legge 194 compie 44 anni, eppure l’aborto resta per molti un tabù. Nonostante il calo drastico degli aborti del 75% dal 1980 a oggi, per molti l’aborto legale continua a essere uno strumento di incentivo all’aborto: nulla di più falso, soprattutto se guardiamo le cifre degli aborti successivi al primo, numeri irrisori, spesso dettati da problemi fisici e di salute” commenta Riccardo Varveri, organizzatore e moderatore dell’evento.
“Un momento di riflessione e dibattito su un iter complesso che parte dalla decisione della donna e giunge all’intervento medico, e che passa attraverso momenti di riflessione, dolore e coraggio, per questo il diritto di scegliere di abortire, che può generare da diverse e molteplici esigenze, dopo anni di impegno e scontro di ideologie, oggi più che mai va difeso, perché la l.194 del 1978 trova ancora tanti ostacoli, primi fra tutti l’alta percentuale di medici obiettori e del personale di strutture idonee, situazioni che generano una ulteriore pressione e a volte il rischio di recarsi preso luoghi non idonei e ivg clandestine” commenta la segretaria provinciale dei Gd Beatrice Fioriti.
“Argomento tornato alla ribalta con la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, l’aborto in Abruzzo resta un miraggio”, si legge in una nota diffusa oggi dai Giovani Democratici. “Solo alcuni numeri: la nostra regione presenta l’84% dei ginecologi obiettore di coscienza e solo nel 60% delle strutture è presente personale abilitato alla pratica abortiva. L’invito di Giulia Crivellini e di tutti gli intervenuti, ed il ritorno della campagna Libera di Abortire in Abruzzo, fungono da monito alle istituzioni per superare gli ostacoli che ancora oggi ci sono nell’applicazione della legge, auspicando una garanzia migliore nella fruizione dei servizi per un reale e sicuro accesso al diritto.”