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Il Maestro Jacopo Sipari sul podio di Torre del Lago per il centenario del Trittico di Puccini

Redazione Centrale di Redazione Centrale
9 Agosto 2018
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L’Aquila. Sarà il direttore d’orchestra aquilano Jacopo Sipari di Pescasseroli, direttore artistico del Festival di Tagliacozzo, a dirigere dinanzi a 4000 persone tutte e tre le opere del TRITTICO di Giacomo Puccini, Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi, sul podio del Gran Teatro Puccini di Torre del Lago, con prima prevista l’11 agosto 2018 alle ore 21.15. Un evento eccezionale questo per Sipari invitato a dirigere l’Opera per le celebrazioni del centenario dalla prima rappresentazione. Con lui la prestigiosa Orchestra Regionale della Toscana, tra le più importanti orchestre italiane e il Coro della Fondazione Festival Pucciniano. Cast stellare quello previsto per la prima con Silvana Froli (Giorgetta), Florin Estefan (Michele), Vitalij Kovalchuk (Luigi) per TABARRO, Bruno de Simone (Gianni Schicchi), Elisabetta Zizzo (Lauretta), Danilo Formaggia (Rinuccio) per GIANNI SCHICCHI e le due grandi abruzzesi ormai note nel panorama musicale mondiale Donata D’Annunzio Lombardi (Suor Angelica) e Annunziata Vestri (Zia Principessa). Regia di assoluta bellezza con il Maestro Ferenc Anger, scene e costumi dell’Opera di Stato di Budapest.

“Inutile nascondere la forte emozione – dice Sipari – L’ amore che provo per questo Teatro è difficilmente descrivibile. C’è qualcosa di magico che risuona in questo luogo. Ogni volta per me è come vivere un sogno fatto di emozioni, colori, passioni, si respira una forza che parla al cuore e alla mente. Devo tutto a questo Teatro, e non solamente perché è qui che, ormai diverso tempo fa, ho iniziato seriamente la mia carriera, ma soprattutto perché è qui che ho capito davvero quanto profondo fosse l’amore che provo per la musica”. Il Trittico è il nome con cui sono conosciute tre opere in un atto musicate da Giacomo Puccini: Il tabarro, su libretto di Giuseppe Adami, Suor Angelica e Gianni Schicchi, entrambe su libretto di Giovacchino Forzano.

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Intorno al 1904, Puccini iniziò la pianificazione di una serie di opere in un atto, in gran parte a causa del successo di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. In origine, aveva in mente di scrivere ogni opera per riprendere ognuna delle tre cantiche della Divina Commedia di Dante. Tuttavia, alla fine basò solo Gianni Schicchi sul poema di Dante. Inizialmente Puccini compose solo Il tabarro (l’idea originaria gli fu suggerita dall’ascolto a Parigi, nel 1912, del dramma La houppelande di Didier Gold). Solo in seguito pensò di accompagnare questo truce dramma con altri due lavori di carattere contrastante, appunto Suor Angelica, scritta tra la fine del 1916 ed i primi mesi del 1917, e Gianni Schicchi, terminato nella primavera del 1918.

“Quello con il Trittico – dice Sipari – è un rapporto molto particolare. Io sono una persona estremamente credente e ho sempre fatto della mia fede la colonna portante della mia vita. Il Trittico ha molti elementi che hanno a che fare con la nostra “umana – divinità” dove la fede, verso Dio, verso sè stessi o gli altri, svolge un ruolo fondamentale. Un capolavoro assoluto, un trattato di sociologia emozionale, un libro che non si finisce mai di leggere nello strenuo tentativo di comprenderne l’infinita profondità. Come nella Divina Commedia, dall’ “infernale”, opprimente e tetro Tabarro nasce il piccolo fiore di Suor Angelica, che narra di un peccato mortale e della salvezza finale per mezzo della grazia divina, il “Purgatorio” di Puccini; infine, in Gianni Schicchi libertà e vita che ricordano il Paradiso. E’ davvero difficile dire quale delle tre mi piaccia di più, anche perché le ho sempre percepite come un blocco unico, un percorso musicale verso la vita che deve essere apprezzato e vissuto nella sua integrità. Posso però confessare che Suor Angelica, grazie a questo concentrato di spiritualità umana così vicina a noi da lasciare senza fiato, con questa incessante ricerca di salvezza attraverso la fede, con questa esaltazione dei sentimenti d’amore più veri, è delle Tre quella che parla in modo più forte al mio cuore. Gianni Schicchi invece è quella per cui mi si richiede maggiore concentrazione proprio per il carattere assolutamente diverso rispetto alle altre due”.

L’ultima recita dell’Opera è prevista il 25 Agosto in chiusura del 64° Festival Pucciniano.

Il Maestro Sipari è atteso il 23 Agosto ad Alba Fucens per dirigere la Nona Sinfonia di Beethoven in occasione delle celebrazioni del 750° anniversario della Battaglia di Tagliacozzo.

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