L’Aquila. In seguito alle polemiche dei giorni scorsi, e il botta e risposta tra il presidente della Regione Marco Marsilio e il regista Alessio Consorte (leggi qua), si inserisce una nuova voce tra le tante ipotesi sul Guerriero di Capestrano, del tutto inedita e molto particolare che sicuramente farà parlare di sé.
La tesi è di Vasile Droj, ricercatore romeno, autore di diversi libri, che offre una sua interpretazione della statua simbolo dell’Abruzzo. Secondo Droj la statua sarebbe una sorta di omaggio a Numa Pompilio, il secondo re di Roma, e questo sarebbe evidente da due fatti: il primo il nome, Nevio Pompuledio, che presenta una forte assonanza con Numa Pompilio, mentre il secondo, il più importante, dal copricapo del Guerriero, che secondo il ricercatore romeno sarebbe al centro di tutto. Il copricapo secondo Vasile Droj sarebbe da ricollegare all’epidemia di peste che avvenne proprio sotto il regno di Numa Pompilio. Secondo alcuni storici romani proprio in quell’occasione, durante un discorso in senato del re di Roma, uno disco bilobato cadde dal cielo, e da quel momento la peste fu solo un lontano ricordo. Secondo Droj fu proprio in quell’occasione che venne costruito il Guerriero di Capestrano, con il disco bilobato sulla testa, di cui oggi purtroppo rimane solo la falda del cappello, perché buona parte della cresta è andata distrutta. E da qui parte la tesi ancora più sconvolgente del ricercatore Vasile Droj, che si ricollega al giroscopio e alla numerologia quantistica, che vi riportiamo integralmente qui di seguito.
“Proprio nel momento in cui ci sono acerbi dibattiti e furibondi confronti escono fuori del tutto inaspettato rivelazioni che proietterebbero il Guerriero di Capestrano a livello di mistero e complessità degno dell’interesse di un Indiana Jones. Il Guerriero di Capestrano investigato secondo il nuovo Metodo introdotto dal ricercatore Vasile. Droj svela cose sorprendenti e straordinarie. La procedura elaborata dall’autore si chiama appunto grande “Metodo Triquantificativo” poiché usa come criteri misurativi i tre criteri universali quantistici: Parola, Numero e Forma (Geometria).
Storico: il Guerriero di Capestrano è un relitto archeologico rappresentando un guerriero del 6 esimo secolo a.C. riconoscibile dopo il suo enorme capello. Fu trovato a Capestrano nel 1934.
Il metodo Linguistico osserva il fatto che la caratteristica essenziale del Guerriero di Capestrano è il capello sul capo da dove l’espressione “capo strano” o “capello strano”. Come allora la località dove è stato trovato si chiama Capestrano? Nella zona fu un guerriero con un capello strano cui hanno dedicata una statua oppure il nome della località Capestrano viene da questo guerriero perché arrivato con un capello strano? Non è escluso che il guerriero fosse un straniero poiché i stranieri sono strani sia nel parlare che nel vestire e nei comportamenti. Poi la parola capestro (come quello dei cavali) é comune sia alla località di Capestrano sia alla caratteristica del Guerriero, quella di essere un “capo strano” a causa il gigantesco Capello. La parola capestro sembra la chiave dell’enigma poiché ogni capestro si appoggia sul capo, la testa del cavalo per poter condurre l’animale, in romeno “strunire” che significa anche controllare come la corda, “struna” rom. di uno strumento. Colui che in strumenta, padroneggia è un Istruttore, Maestro della Maestria. Sembra che il Guerriero di Capestrano fosse un Maestro locale o straniero venuto probabilmente dalle parti del Danubio, in greco Ister.
Metodo Geometrico.In generale tutte le statue si vogliono senza un appoggio per essere più graziose, ovviamente all’infuori del inevitabile solco. E bene, nel caso del Guerriero di Capestrano abbiamo due appoggi laterali ingombranti estremamente gonfi e grossi alla base. Perche? Semplice! Non tanto per sostenere il corpo quanto per sostenere l’enorme Capello di pietra. Il Capello era il Caput Mundi del concetto che i creatori ci vogliono indirizzare mentre il corpo importava meno, non a caso è difforme e persino la testa e il viso(maschera?) sono trattate male. Importava quel “capello strano” e il suo creatore voleva inviarci niente meno che alla geometria pura poiché il capello era pur geometrico composto da due dischi di cuoi uno orizzontale (65 cm.) e uno verticale (semidisco). L’angolo tra loro essendo ortogonale di 90° esprime la legge base di tutte le interazioni nell’Universo. Come il Capello è mobile si può staccare dalla testa, serviva un appoggio su misura (come descritto prima).
Metodo Numerico. Le dimensioni della statua sono 30x104x 209 cm. di altezza. Come la parte superiore verticale del capello è una cresta semicircolare, si è rotta molto tempo fa, e l’attuale altezza é di soltanto 2,09 m. L’autore Vasile Droj facendo i calcoli su questa misura si accorse che non centravano tanto bene ai fini di un sistema numerico coerente, poiché i calcoli dell’autore portavano ad una altezza più grande di 2,35 m. e soltanto cosi i calcoli portavano alla perfezione. L’autore rimase male poiché alla statua del Guerriero di Capestrano mancava quasi 30 centimetri e il 2.09 non portava da nessuna parte. Tutto finche egli trovò una fotografia realizzata prima della rottura della cresta semisferica che completava l’altezza originaria di 2,35 m. Rimase stupefatto poiché questo valore corrispondeva perfettamente ai suoi calcoli. D’altronde per investigare i mondi antichi remoti l’autore nelle sue ricerche utilizzava da molto tempo un “sistema di quantificazione universale“ conosciuto nel remoto mondo antico, presente persino nelle piramidi.
Ecco che meraviglie matematiche escono dall’utilizzo del vero parametro altezza del Guerriero di Capestrano alzano al potere i suoi 2,35 m. di altezza: 2,35 13 =6666259……
E’ ovvio che siamo d’avanti ad un rapporto in base “6” e se facciamo le correzioni, aggiungendo appena 0,0011mm. un centesimo di millimetro, meno della punta di un ago, invisibile pesino alla lente, si ottiene un valore geometrico più completo 666666,506.. Ecco: 2,35001113 = 666666,506.. Con ulteriori miglioramenti decimali si ottiene il valore perfetto 66666666666666666666.. Impressionante, ma ancor più impressionante è il fatto che continuando l’operazione matematica si arriva ad’un altro valore straordinario il 4444444444444444444…
Ecco: 6666666666666666.. x 66666666666666666.. = 44444444444444444444..
Interessante poi che i due rapporti sono gli unici rapporti primari da 1 a 9 che passano direttamente da uno ad altro, nel quale uno dei due è la radice quadrata dell’altro. Questi due rapporti furono utilizzati anche alla costruzione dell’Arca dell’Alleanza.
Ci sono molte altre relazioni straordinarie ma concludiamo chiedendoci a che serviva questo Capello strano del Guerriero di Capestrano.
Il Capello ortogonale composto da un piano orizzontale circolare e uno verticale semisferico ( per non coprire la faccia) indicano il Principio più universale in assoluto che le leggi della natura seguono, ossia il Principio ORTO (90°). Probabilmente non a caso a pochi chilometri si trova la città di Ortona grande centro di una civiltà scomparsa. Sembra che gli autori del Guerriero di Capestrano attraverso il “Capello incrociato” volevano alludere al fenomeno giroscopico che genera queste forze incrociate mantenendo l’Universo partendo dalla trottola ruotante fino alle galassie e i loro buchi neri in centro.
Nelle credenze degli antichi persisteva l’idea che le forze dell’Universo si manifestano anche nelle loro teste, anzi prima là, e che per controllare simili forze un simulacro materiale come un “capello ordinato ortogonalmente” poteva aiutare, ordinando i processi psichici e spirituali. CAPESTRANO in codifica è CAPO STRUNITO ossia CAPESTRO per se stessi grazie ad una Croce Cartesiana. Il Capello di Capestrano era l’Asse Cartesiana del Mondo.