Chieti. In merito al rinvio del consiglio di amministrazione dell’istituto Mario Negri sud interviene il consigliere regionale Camillo D’Alessandro chiarendo le ragioni per le quali, dal punto di vista della nuova amministrazione regionale, si rendono necessari approfondimenti in ordine alla situazione finanziaria di tutte le partecipate regionali, compreso l’istituto stesso: <<Voglio ricordare che nel precedente cda – cui ho partecipato su delega del Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso – mancavano alcune carte fondamentali (ad esempio la relazione del collegio dei revisori) e non era disponibile la situazione finanziaria dei conti aggiornata al giugno di quest’anno. Inoltre all’inizio della seduta il Presidente prof. Silvio Garattini ha posto una questione pregiudiziale verso l’assunzione di qualsiasi decisione dal punto di vista del socio da lui rappresentato – l’istituto Mario Negri nord – e cioè che tutto il personale dovesse essere posto in mobilità; decisione, quest’ultima, assunta dal cda nell’era del centrodestra, salvo poi che i politici di quella parte non hanno sottoscritto il verbale e quindi non hanno ratificato l’intenzione. Inoltre – prosegue il consigliere – sempre nel corso dell’ultimo cda, il Presidente della Provncia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio ha annunciato di voler uscire dalla Fondazione, non potendo garantire le risorse necessarie a far fronte al solo debito dell’anno 2013 (circa 3 milioni). A questo si aggiunge il debito pregresso e quello maturato nel 2014, per una cifra che supera complessivamente i 5 milioni (e forse anche di più, dietro ulteriore verifica). Alla luce di questa complessa situazione ereditata, la nuova Regione farà quel che dice e affinché ciò si verifichi è necessario entrare nel merito delle questioni. Le direzioni Sanità e Bilancio e l’Avvocatura regionale stanno lavorando per rendere chiara a tutti la situazione debitoria e contribuire alla definizione di un Piano industriale fattibile che consenta al Mario Negri sud di essere funzione della Regione Abruzzo. Una cosa è certa – conclude D’Alessandro – per la nuova Regione il Mario Negri sud è una eccellenza nazionale che è stata ridotta in queste condizioni e che va salvaguardata con atti concreti. Dobbiamo lavorare su un Piano industriale possibile, che punti ad aumentare le commesse di lavoro e non si riduca al mero pagamento dei debiti, altrimenti ogni anno se ne genereranno dei nuovi da coprire>>.