L’Aquila. Questa mattina durante il consiglio regionale è stata discussa l’interpellanza presentata dal consigliere Pd Antonio Blasioli “sulla rimborsabilità dei farmaci e dei preparati galenici a base di sostanze cannabinoidi per finalità terapeutiche”.
“Ho scoperto le difficoltà che tante persone affette da patologie trattabili attraverso medicinali a base di cannabis terapeutica incontrano nel vedersi riconosciuto il rimborso grazie ad una moglie coraggiosa” ha spiegato Blasioli. “Una donna che mi ha contattato per raccontarmi la situazione assurda in cui è costretto a vivere suo marito, che essendo affetto da una grave malattia, avrebbe diritto alla prescrizione, e di conseguenza al rimborso delle spese da parte dal Sistema sanitario regionale, di farmaci e preparati galenici a base di cannabinoidi, ma in realtà questo non avviene, dal momento che la Asl di Pescara non ha disciplinato la procedura”.
“Un vuoto organizzativo inaccettabile” prosegue Blasioli “se si pensa che mediamente il costo mensile della cannabis terapeutica varia tra le 100 e le 200 euro e molti pazienti rifiutano la prescrizione a vantaggio degli oppioidi (che sono invece rimborsati), pur sapendo che gli oppioidi, nel trattamento a lungo termine, determinano stati di depressione, mentre la cannabis terapeutica favorisce una maggiore qualità della vita”.
“Ma non è tutto. Approfondendo il tema in questione ho scoperto anche quanto tutto ciò interessi anche le persone affette da fibromialgia, una sindrome dolorosa cronica che colpisce circa il 2% della popolazione generale, che attualmente non viene riconosciuta tra le patologie per cui la cannabis terapeutica può essere prescritta” continua Blasioli. “L’efficacia della cannabis terapeutica nella fibromialgia è stata approfonditamente studiata negli ultimi anni, ma la comunità scientifica non è ancora arrivata ad una univoca e condivisa decisione, anche se l’esperienza comune sembra dimostrare che le caratteristiche della cannabis terapeutica giovano al paziente fibromialgico e non solo”.
“Alla luce di tutto ciò ho chiesto al presidente Marsilio perché la Regione Abruzzo e in particolare la Asl di Pescara non provvedano al rimborso di questi preparati, generando anche una disparità tra chi, come a L’Aquila, può godere del rimborso e chi, come a Pescara, deve provvedere con le proprie risorse economiche” prosegue il consigliere Pd. Ho chiesto, inoltre, quali atti occorrono affinché la rimborsabilità, nei casi previsti dalla legge, sia effettiva e i tempi necessari all’adozione di tali provvedimenti, e se non si ritiene utile un ulteriore approfondimento da parte del tavolo tecnico regionale che ha individuato le patologie teso a inserire la fibromialgia tra le patologie per cui possano essere prescritti e rimborsati i medicinali a base di sostanze cannabinoidi”.
All’interpellanza ha risposto oralmente l’assessore alla sanità Nicoletta Verì.
“La risposta dell’assessore non mi ha del tutto soddisfatto” dichiara Blasioli. “Mi ha soddisfatto laddove ha aperto alla possibilità che il tavolo tecnico regionale che operò nel 2015 valuti altre patologie da ammettere al trattamento con cannabis terapeutica, pur non essendoci letteratura scientifica concorde, lasciando aperte possibilità e speranze future per i malati e le loro famiglie. Non mi ha soddisfatto, invece, per quanto riguarda il richiamo alla necessità di colmare un vuoto normativo, poiché la legge c’è ed è già applicata a pochi chilometri da Pescara, ovvero dalla Asl dell’Aquila”.
“Tornerò a chiedere a breve la soluzione a questa problematica, perché è inaccettabile che ci siano differenze di trattamenti sanitari all’interno della stessa regione e perché non è pensabile che nel 2019 gli indigenti paghino il prezzo della burocrazia” conclude Blasioli.