Paglieta. Al via le celebrazioni per il 78° Anniversario della Liberazione dal nazifascismo, a Paglieta. Domani, 25 aprile, a partire dalle 11, la cerimonia della consueta deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti di Piazza Martiri Lancianesi, organizzata dal Comune di Paglieta in collaborazione con la locale sezione Alpini. Dopo l’alzabandiera, l’onore ai Caduti e la deposizione della corona d’alloro sul luogo simbolo che onora la memoria dei Caduti della Resistenza, l’intervento del sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani, 11:15. Alla manifestazione sarà presente una rappresentanza delle Penne Nere della locale sezione, che accompagnerà con gli squilli di tromba, l’evento celebrativo. A conclusione della cerimonia commemorativa del 25 Aprile, alle 11.30, l’iniziativa si concluderà con un momento musicale: l’interpretazione del canto di Bella Ciao; una canzone che fu scarsamente utilizzata nel periodo della dittatura nazifascista e finì per identificare le idee partigiane solo quando il conflitto giunse a termine. Ad eseguire Bella Ciao, “Giggino” Luciani.
“Anche quest’anno, questo 25 aprile, ricorre la festa della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista e la nascita della Repubblica democratica, oltreché della nostra Costituzione. È importante la Festa della Liberazione perché è bene ricordare il valore della libertà, della democrazia, della solidarietà, dell’accoglienza e della tolleranza e della fratellanza: tutti valori che appartenevano alla Resistenza prima e alla nostra Costituzione dopo. Ed è importante ricordare che della guerra di Liberazione e della Resistenza fecero parte cattolici, comunisti, monarchici, socialisti, liberali ma anche cittadini fuori dalla politica: a tal proposito vorrei ricordare, a pochi giorni dalla partenza del Giro d’Italia, un grande campione, nello sport e nella vita, molto legato al nostro territorio: si chiamava Gino Bartali, che salvò dalla deportazione 800 ebrei italiani, e per questo riconosciuto ‘giusto’ tra le Nazioni”, afferma il sindaco di Paglieta, Ernesto Graziani.
“La Liberazione dal nazifascismo”, continua, “va ricordata anche perché ci ha fatto comprendere che la guerra rappresenta il male assoluto e che solo la Pace sia in grado di garantire un futuro alle prossime generazioni e il benessere del nostro Paese. Io credo che resistere ad un esercito invasore, che provoca massacri e distruzioni indicibili, così come è accaduto nel nostro Paese, e così come accade oggi in Ucraina, sia giusto e legittimo. Così come è stato giusto e fondamentale l’aiuto al nostro Paese da parte degli alleati nella guerra di Liberazione al nazifascismo, oggi appare altrettanto giusto e fondamentale aiutare il popolo ucraino a difendersi da un esercito invasore. Non esiste una Resistenza giusta e una Resistenza sbagliata, ma esiste unicamente la resistenza davanti alle atrocità della guerra”.
“È importante celebrare la Festa della Liberazione perché ci aiuta a ricordare che tra i valori che animarono la resistenza non vi era alcun riferimento alla razza o alla etnia della persona, concetti che invece appartenevano al nazifascismo. La storia ci ha fatto comprendere che coloro i quali, anche in buona fede, abbracciarono quei concetti si trovassero dalla parte sbagliata. Con grande tristezza oggi assisto a discorsi provenienti anche da alte cariche istituzionali intrise da evidenti nostalgie verso quel Ventennio buio che la storia ha condannato. Alcuni di questi personaggi ritengono che la festa del 25 Aprile sia divisiva: sì, è vero, è divisiva, perché separa, evidenziandone le differenze, coloro che continuano a nutrirsi di quei valori sbagliati che la storia ha condannato, e quelli che si rifanno ai valori di Resistenza e della Costituzione. Viva il 25 Aprile”, conclude il primo cittadino, “ viva la Costituzione, viva la Libertà!”.