Fagnano Alto. Come ogni anno da quel 6 aprile, la Comunità di Fagnano Alto si raccoglie nel silenzio e nella preghiera, in memoria di chi 14 anni fa ha perso la vita sotto le macerie. “Il tempo non cancella il dolore, lenito dalla forza del ricordo che ci sostiene. Vicini, oggi come ieri, ai familiari delle vittime, agli amici ed ai parenti che hanno perso troppo. Ricordiamo proprio affinché nessuno dimentichi, perché questa giornata non diventi mai una giornata qualunque. L’insegnamento deve perdurare nel tempo, diventare prevenzione e consapevolezza”. Così il sindaco di Fagnano Alto Francesco D’Amore.
Quattordici anni dopo il terremoto, la comunità si riunirà in un momento di raccoglimento in programma questa sera, alle 20 dinanzi al Monumento del Ricordo in Piazza a Corbellino, poi la processione e la messa. “Per non dimenticare”, l’iniziativa istituzionale organizzata dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Francesco D’Amore, con la benedizione davanti al Monumento dedicato al Ricordo delle vittime del sisma, in Piazza a Corbellino. Fagnano ricorderà le 309 vittime del terremoto e, in particolare, i suoi concittadini volati via: Iolanda Capassso, Alessia Di Pasquale, Maria Pia Bernardi, Vincenzo Giannangeli, Riccardo Giannangeli e Vittoria Silvestrone. A seguire una breve processione e la messa del Giovedì Santo.
A quattordici anni da quel maledetto sei aprile, il primo cittadino D’Amore commemora la memoria delle vittime, rinnovando la vicinanza ai familiari e il grazie a quanti, nell’immediato post terremoto, sono accorsi per aiutare.
Come Aldo Baia, che fu Capo campo a Fagnano Alto e che anche oggi ha speso parole di profondo affetto, ricordando quei giorni duri.
“In quei giorni siamo riusciti a farci apprezzare e a sistemare tutte quelle persone che avevano perso una casa. Sono nate amicizie e amori indissolubili, che durano ancora oggi e resistono nel tempo, come resiste la gente abruzzese, popolo forte”.
Al messaggio di Aldo Baia si riallaccia il primo cittadino D’Amore. “Coltiviamo la memoria di chi non c’è più, trovando nella vita che ci è stata affidata il senso di andare avanti, anche per loro: costruendo un futuro sicuro”, sottolinea il sindaco.
“Il dolore non si attenua con lo scorrere del tempo. Il terremoto ha cambiato improvvisamente le vite di noi tutti, lasciandoci un grande senso di perdita. C’è chi ha perso affetti, chi la propria casa o il lavoro: sogni infranti, sacrifici spezzati. Per questo, di fronte alla fragilità della nostra vita, oggi più che mai riflettiamo sulle cose importanti: su quei valori che non sono cose e che devono accompagnare i nostri giorni. Riflettiamo e ricordiamo: impegniamoci sempre e portiamo avanti degnamente la ricostruzione sociale della nostra comunità”.