Castellalto. L’amministrazione comunale di Castellalto (TE) promuove il progetto “Lo sport ti fa bello, ma non bullo”, che è un’iniziativa di politica sociale. Sostenuto dal Primo Cittadino Vincenzo Di Marco e da tutta l’amministrazione comunale di Castellalto (TE), il progetto è stato ideato nello specifico da Valeria Manelli, assessore alle Politiche Sociali. Partner del progetto è la struttura tecnico-organizzativa del Centro Coni di orientamento e avviamento allo Sport dell’Atletica Vomano: l’ambizione è quella di trasmettere tutti quei linguaggi funzionali al vivere sociale. Il contrasto al bullismo e al cyberbullismo comporta un’assunzione di responsabilità da parte degli enti e delle istituzioni che, a vario titolo, si occupano dell’età evolutiva. Questo perché solo attraverso la costituzione di una rete territoriale è possibile sostenere i ragazzi durante le difficili prove che si trovano ad affrontare nel processo di sviluppo. Pertanto, la capacità di riconoscere l’altro come persona dotata di valori e di pari dignità è un presupposto fondamentale, attraverso cui poter stabilire relazioni significative e raggiungere una comunicazione efficace. Di primaria importanza, inoltre, è l’inserimento in un gruppo, luogo di confronto e rispecchiamento di sé. In tal senso, risulta importante facilitare la strutturazione di un gruppo coeso, il cui funzionamento consenta il superamento delle normali conflittualità, nel rispetto delle differenze. Si tratta di obiettivi ambiziosi, ma raggiungibili attraverso un lavoro che ha come fondamento un processo di sensibilizzazione. Il progetto pilota dell’amministrazione comunale di Castellalto si avvale dell’esperienza e della competenza della struttura e degli associati del Centro Coni di orientamento e avviamento allo sport dell’Atletica Vomano: quali tecnici, animatori e figure professionali. L’associazione Atletica Vomano, con un costante impegno negli anni, ha tessuto una rete che coniuga lo sport e il sociale sul territorio, contribuendo alla riduzione di diversi fenomeni di disagio sociale. Ciò a partire dal contesto extrascolastico, nel quale i ragazzi trascorrono molto tempo. L’auspicio è di coinvolgere nel progetto anche il mondo scolastico, nell’ottica di una progettualità ampia ed efficace. Il fine è di trasmettere anche una maggiore consapevolezza dell’importanza delle regole e dei valori che l’attività ludico-sportiva può trasmettere, essendo questa un efficace strumento culturale, educativo, e di sociale; può infatti contrastare fenomeni di disagio, soprattutto delle nuove generazioni. Il contesto di riferimento sarà in una prima fase il campo estivo comunemente chiamato “colonia marina” a favore dei ragazzi in età scolare, dove i luoghi di svolgimento dell’attività si trasformeranno in villaggi sportivi. Le molteplici attività saranno supervisionate da tecnici, animatori e da figure professionali specializzate, coordinate da Martina Remigio, psicologa impegnata nell’associazione suddetta. Ci sarà inoltre la collaborazione di Silvana Di Filippo, assistente sociale specialistica, che assieme alla Remigio orienterà le interazioni tra i singoli e i gruppi attraverso l’osservazione partecipata. (M.D.P.)


