Capistrello. Il Comune condannato al pagamento di 270.000 euro per un contenzioso risalente agli anni ’80 relativo all’esproprio di alcuni terreni ricadenti nel territorio comunale.
“Tale incresciosa situazione”, spiegano i membri dell’amministrazione, “che arreca danno alle casse pubbliche, è il risultato di decenni di disinteresse verso una triste vicenda che, poteva e andava risolta quando si è presentata.
Oggi l’Ente si ritrova a rendere conto della mancata definizione della vicenda da parte delle precedenti amministrazioni comunali, e gli attuali amministratori a porsi domande per troppo tempo rimaste inevase. Innanzitutto, perché le richieste dei proprietari dal lontano 1980 non furono ascoltate? Perché queste pratiche sono state trascinate fino ad oggi, senza che alcun amministratore tentasse una mediazione con la controparte?
E’ inoltre necessario portare a conoscenza della cittadinanza un fatto in particolare. Il terreno in questione, all’epoca della vendita agli attuali proprietari, ricadeva in area F, e come tale era destinato ad attrezzature e impianti di interesse generale, con scarso valore economico. Poco tempo dopo la compravendita, con apposita delibera di Consiglio, ben 3000 metri quadrati di quello stesso terreno furono classificati in area B3, e perciò resi edificabili, con elevato incremento del valore economico.
Chiediamo quindi agli amministratori coinvolti in questa vicenda spiegazioni e certificazioni tali da poter ricostruire la vicenda.
Va infine aggiunto che il primo cittadino, Francesco Ciciotti, durante gli scorsi giorni, ha avanzato una proposta transattiva, che però non ha sortito gli effetti sperati. Fallito quindi il tentativo di conciliazione, la controparte ha accettato la proposta di un piano di rientro e ora l’Ente è tenuto ad adempiere al pagamento degli oneri sentenziati dalla condanna”.