Pescara. Il sindaco di Pescara Carlo Masci e il presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli intervengono nella querelle con il centrosinistra, scaturita dalla convocazione di una conferenza non usando Skype durante l’emergenza sanitaria.
“Poche idee ma confuse, avrebbe commentato Ennio Flaiano la sortita dei consiglieri di centrosinistra, che hanno perso l’ennesima occasione per non alimentare una polemica pretestuosa, fuori luogo e fuori tempo, considerando il momento che stiamo vivendo. Ma tant’è.
Marinella Sclocco, Stefania Catalano, Giacomo Cuzzi, Piero Giampietro, Francesco Pagnanelli, Giovanni Di Iacovo e Mirko Frattarelli puntano l’indice contro la ‘convocazione di una surreale conferenza dei capigruppo in modalità tradizionale’ e non via Skype, ignorando o facendo finta di ignorare che tale conferenza era mirata proprio a un incontro operativo con il responsabile informatico del Comune per stabilire modalità e organizzazione delle commissioni e del consiglio in videoconferenza.
Più della metà dei tecnologicissimi consiglieri di centrosinistra non si sono neppure registrati sulla piattaforma informatica comunale, e che proprio nella conferenza dei capigruppo ‘tradizionale’ da essi aborrita sono stati per l’ennesima volta esortati a farlo per avviare proprio ciò che essi reclamano. In ritardo, casomai, sono loro e non certamente il Comune. Quanto alla coerenza, ognuno può farsene un’idea.
A tutti va poi ricordato che l’amministrazione comunale ha sposato la linea di convocare commissioni e consigli in videoconferenza solo ed esclusivamente per atti in scadenza utili ai cittadini, come il rinvio del pagamento dei tributi locali. È la cosa più logica, più corretta e più immediata, nell’interesse della cittadinanza prima ancora che dell’azione amministrativa.
I consiglieri del centrosinistra, spariti dall’orizzonte di palazzo di città sicuramente perché ligi alla prescrizione di restare a casa per evitare il contagio, forse per ingannare il tempo si sono avventurati in una polemicuccia di risulta che non ha ragion d’essere. A marzo, a causa della situazione sanitaria, non si sono tenute commissioni e non sono stati neppure erogati i gettoni di presenza. Aspetto, questo, di cui certamente si saranno accorti”.