Pescara. Chi è stato un Vigile del Fuoco non smetterà mai di esserlo, non è un lavoro, ma una missione: ti entra dentro, nel dna, diventando parte di te. Nel piazzale del Comando dei vigili del fuoco di Pescara, le sirene hanno suonato solennemente per salutare il capo reparto Damiano Sciulli, mentre i colleghi si sono avvicinati stringendogli la mano in senso di amicizia e gratitudine per tutto ciò che è stato in grado di trasmettere loro.
Lo storico capo sezione del Turno “A” dei Vigili del Fuoco di Pescara, va in pensione dopo trentacinque anni di lodevole servizio iniziato come vigile del fuoco permanente nel 1986 nel Comando di Brescia, dopo aver svolto il servizio militare come Vigile Ausiliario nel Comando di Chieti. Durante la sua carriera lavorativa si è distinto per aver conseguito diverse specializzazioni, alcune delle quali: patenti terrestri per la guida di mezzi pesanti, patenti per la conduzione di mezzi nautici ed unità operativa del Nucleo Speleo-alpino fluviale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; ha inoltre partecipato a numerose missioni, tra cui: l’esondazione del fiume Pescara; i terremoti avvenuti in Umbria e Marche, San Giuliano di Puglia e L’Aquila.
Sposato e con due figli, Damiano ha da poco una nipotina alla quale, finalmente e giustamente, si potrà dedicare, nonostante ciò, se è vero che, come dice lui, “una volta diventati vigili del fuoco, è impossibile smettere di esserlo”, andare in pensione sarà comunque dura. I suoi colleghi gli promettono che l’umanità e la professionalità da lui dimostrata in questi anni, non verrà dimenticata, bensì conservata ed emulata, poiché, come recita il motto tipico di questi eroi, “il Vigile del Fuoco vale molto di più”.