L’Aquila. “6 aprile tra lutto e speranza, da 14 anni. Ferite da lenire con fatti concreti. È così da 14 anni, da quel 6 aprile 2009. È da allora che questo è il giorno più lungo. La fiaccolata da poche ore terminata è stata insieme dolore, nostalgia, rabbia e speranza, voglia di nuova luce, di rigenerazione collettiva, di giustizia”.
“Si certo: è passato il tempo, tante cose sono cambiate, abbiamo faticosamente in parte ricostruito. Ma il dolore sta lì, profondo. Sta lì quel senso di impotenza, quello stupore convulso e struggente, sta lì il pianto, stanno lì quei 309 nomi che nel lungo incedere, uno dopo l’altro, fanno girare la testa. Senti quei nomi e rivedi quei volti che conoscevi ed amavi. Abbiamo, in questi 14 anni, imparato a conoscere quelle storie, la casualità dei fatti, l’assurdità di quelle circostanze, così costruiamo e raccontiamo da 14 anni tante storie nella storia. Ma perché perché tanto dolore, perché a noi? Perché ci avete rassicurati, invece di dirci la verità ? Perché tanta ferocia?
Forse perché dobbiamo mandare un messaggio al mondo, un messaggio di giustizia, ricostruzione e di prevenzione.
Ricordo la fuga da casa, la ricerca di mia madre e di ogni persona cara, la telefonata convulsa con il sindaco “Massimo, che facciamo?” La corsa alla Prefettura distrutta e poi alla Reiss Romoli e poi alla Scuola della Guardia di Finanza. E poi l’arrivo centellinato dei nomi di chi era morto sotto le macerie. Troppo dolore, tutto insieme, senza un perché.
Non sarà il tempo a lenire le ferite. Ne’ l’indifferenza o la spettacolarizzazione della tragedia.
Piuttosto leniremo ferite, se accadranno fatti.
– La giustizia deve ancora far sentire bene la sua voce, famiglie e città attendono.
– La prevenzione è la vera sfida, mettendo davvero in sicurezza il paese.
– Il codice della ricostruzione è urgente, per misurare se abbiamo la forza di darci strumenti seri perché se dovesse malauguratamente succedere un terremoto ancora, non si andrà a caso, non ci saranno altre cavie come noi, ma ci saranno norme e risorse definite per ridare una casa ed una nuova vita.
– Basta accanirsi, le vittime non sono colpevoli e i terremotati non sono evasori.
Le risposte a queste quattro esigenze non sono venute, nonostante in tanti, a partire dalla Presidente del Consiglio Meloni, in questi giorni si siano esibiti sul palcoscenico del dolore.
Il 6 aprile noi continuiamo ad essere sospesi tra lutto e speranza, tra nero e verde, tra morte e vita, tra buio e chiarore.
Con le fiammelle sempre accese di luce e di fiducia, fino al prossimo 6 aprile.
Ringrazio l’on. Chiara Braga, Presidente del Gruppo Pd alla Camera per la sua presenza alla Messa alle Anime Sante ed alla fiaccolata del ricordo, di averlo fatto senza clamori, per starci vicini e ascoltarci, per continuare in Parlamento ad occuparsi della nostra ricostruzione”.
Così l’on Stefania Pezzopane, consigliera comunale, componente della Direzione nazionale del Partito Democratico, già Presidente della Provincia dell’Aquila il 6 aprile 2009.