Pescara. Dopo l’interruzione delle trattative nazionali, per la negoziazione del rinnovo contrattuale, le organizzazioni sindacali di categoria, Fp Cgil, Fit, Cisl, Uil trasporti e Fiadel hanno indetto lo sciopero per domani 8 novembre. “Lavoratrici e lavoratori non meritano un atteggiamento di chiusura e poco sensibile da parte delle associazioni datoriali pubbliche e private, senza neanche considerare l’abnegazione e lo spirito di sacrificio dimostrato specie nel periodo di emergenza pandemia”, chiosa Paola Puglielli segretaria generale Fp Cgil Abruzzo, Molise. Continuando con chiarezza: “Durante l’ultima trattativa sono state chieste maggiori garanzie contrattuali e tutele collettive che rispondessero seriamente ai fabbisogni e le esigenze reali di tutti i territori invece sono state accusati dei pregiudizi di fatto ed una serie di incresciosi mutamenti organizzativi e gestionali. Le rappresentanze sindacali hanno rivendicato, e continueranno a farlo nelle successive azioni di lotta che saranno intraprese, un Ccnl unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo, un rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori, l’evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori, lo sviluppo delle norme sul mercato di lavoro e dei processi di formazione continua, un miglioramento armonico della classificazione del personale, il perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti, l’esigibilità contrattuale della clausola sociale ed infine un accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità. Scenderemo in piazza, a Pescara dalle 10 alle 12 in piazza Italia e a Campobasso dalle 11,30 alle 13,30 in piazza Prefettura, al fine di lanciare il nostro grido di allarme, sensibilizzando autorità politiche ed istituzionali, affinché vi siano risposte all’altezza delle nostre rivendicazioni e secondo l’obiettivo di giuste tutele per il lavoro ambientale che è un servizio essenziale che versa inevitabilmente condizioni critiche saranno comunque garantiti i servizi minimi per limitare i disagi alla comunità locale, ma non arretreremo nella nostra battaglia”.