L’Aquila. Il gioco di squadra fra i Movimenti, i Parlamentari ed i Vertici Regionali hanno conseguito il risultato sperato dalla società abruzzese di bloccare la petrolizzazione dell’Adriatico nell’aerea della costa abruzzese ed ha dimostrato come sia efficace, anche verso il Governo centrale, l’azione coesa ed unitaria di tutti i livelli istituzionali. Per quanto attiene alla battaglia contro la realizzazione del Metanodotto Snam e della Centrale di Compressione di Sulmona, che portano avanti da tempo i Comitati cittadini, essa ha trovato un utile riscontro nella recente Conferenza stampa tenutasi presso il Senato ed ha registrato il sostegno dei Parlamentari di diversi Gruppi politici. Ora più che mai c’è bisogno che il sostegno della Regione Abruzzo sulla vicenda si espliciti in maniera forte e pressante, e che la voce del Presidente, Luciano D’Alfonso, arrivi chiara alle orecchie del Premier Matteo Renzi. D’altra parte la Regione ha un’arma in più da utilizzare, perché non ha espresso il prescritto parere obbligatorio per il cambio di destinazione d’uso dei terreni attraversati dal Metanodotto e gravati da uso civico. Tutelare il territorio dell’Abruzzo interno da un’aggressione al suo paesaggio non risponde solo ad un’esigenza ambientale, ma anche e soprattutto ad una logica di sviluppo ecocompatibile, continuamente affermata dalla Giunta Regionale.