La scelta del pavimento è una di quelle decisioni che lasciano un segno permanente. Non tanto per la difficoltà del gesto, quanto per le conseguenze che può avere sulla qualità dell’abitare quotidiano. Ogni stanza, ogni passaggio, ogni impronta racconta qualcosa: il ritmo con cui si vive, il tipo di luce che si rincorre nei pomeriggi, le abitudini che si stratificano nel tempo. In questa guida proveremo a orientare lo sguardo, a suggerire criteri e materiali con cui muoversi nella scelta. Ma non tutto sarà risolto subito: alcune decisioni più delicate, come spesso accade, arriveranno solo alla fine.
Il gres porcellanato: resistenza e adattabilità
Tecnologicamente avanzato, il gres porcellanato è oggi tra i materiali più impiegati nella pavimentazione domestica. Si tratta di una ceramica compatta e non porosa, ottenuta attraverso la pressatura a secco di argille finemente lavorate, cui segue una cottura che può superare i 1.300°C. Questo processo genera lastre di estrema resistenza meccanica, perfette per ogni tipo di ambiente.
Non è solo una questione di durata. Il gres è anche un materiale dalla sorprendente versatilità estetica: può assumere l’aspetto del legno, del marmo, della pietra, senza assorbirne i limiti. Il suo utilizzo si adatta bene sia agli interni che agli esterni, e proprio per questa sua capacità mimetica viene scelto in contesti molto diversi tra loro.
Tuttavia, non tutti i gres sono uguali: esistono formati, finiture e spessori che ne modificano l’impatto, sia visivo che strutturale. Una differenza importante si gioca nella scelta dei formati, di cui parleremo nel prossimo paragrafo.
Formati e proporzioni: l’illusione dello spazio
Il formato delle piastrelle influenza non solo il disegno complessivo del pavimento, ma anche la percezione dello spazio. Un formato 60×60, ad esempio, offre un buon equilibrio tra modularità e presenza; le grandi lastre 120×120 cm, invece, tendono a minimizzare le fughe e amplificano l’effetto superficie continua.
Nel caso del listone ceramico, spesso 20×120 cm, il riferimento è esplicito: imitare l’andamento naturale del parquet, con venature e colorazioni effetto legno, ma senza la fragilità del materiale originario.
Una stanza piccola con poca luce potrebbe beneficiare di piastrelle rettangolari posate in senso longitudinale, mentre in ambienti ampi una posa a spina o in diagonale restituisce dinamismo e profondità. Il punto non è tanto trovare il formato giusto in senso assoluto, quanto comprendere la relazione tra la stanza e il disegno del pavimento.
Criteri ambientali: ogni stanza ha il suo linguaggio
L’errore più comune è considerare la casa come un unico organismo uniforme. In realtà, ogni ambiente ha esigenze specifiche che influenzano profondamente la scelta del pavimento. Cucina e bagno, ad esempio, richiedono materiali antiscivolo, resistenti all’umidità e facili da pulire. In questi spazi, il gres porcellanato con finitura opaca e struttura leggermente ruvida offre prestazioni superiori.
Nel soggiorno e nella zona notte entrano in gioco fattori più soggettivi: tonalità calde, texture morbide, riflessi controllati. Qui si può osare con effetti marmo, oppure con superfici che simulano la naturale irregolarità del legno antico. Il pavimento non è più solo una base neutra, ma diventa elemento narrativo.
Per le zone esterne, come balconi e terrazze, è essenziale scegliere materiali con elevata resistenza agli sbalzi termici e alle intemperie. In questo contesto, su Bricoflor puoi trovare diversi tipi di pavimentazione per terrazze, adatti anche agli ambienti più esposti e difficili da gestire.
Tempi, costi e posa: tra budget e precisione
Uno degli aspetti più sottovalutati nella scelta del pavimento riguarda la posa. Le variabili sono molte: superficie da coprire, formato delle piastrelle, geometria della stanza. Un formato grande può sembrare una scelta semplice, ma richiede tagli più complessi e personale qualificato.
I costi? Si parte da circa 25€/mq per materiali economici, fino a 100€/mq e oltre, se si sceglie un gres di alta gamma con posa personalizzata. La presenza di un vecchio pavimento da ricoprire incide anche sulle tempistiche, che in media variano tra i due e i quattro giorni per una stanza standard.
La vera difficoltà non è nei numeri, ma nella gestione delle sorprese: muri fuori squadra, dislivelli, superfici irregolari. Dettagli che un occhio esperto nota subito, ma che il committente scopre solo durante i lavori.
Resistenza: quando il pavimento deve durare una vita
Chi vive in una casa affollata, con bambini, cani o semplicemente tanto movimento, dovrebbe concentrarsi su un unico valore: la resistenza all’usura. Il parametro PEI (Porcelain Enamel Institute) misura proprio questo: da 1 a 5, dove il livello 5 garantisce massima resistenza all’abrasione.
Ma non è tutto. Conta anche lo spessore del materiale e, sorprendentemente, il formato: piastrelle piccole, con più giunti, risultano più stabili e meno soggette a rotture da flessione. Una scelta tecnica che però richiede compromessi estetici.
Il gres, in ogni caso, rimane uno dei pochi materiali che riesce a conciliare durata e bellezza, mantenendo intatte le superfici anche dopo anni di utilizzo.
La scelta che definisce il tuo spazio
Alla fine, scegliere un pavimento significa scegliere come si vuole vivere uno spazio. Non è una decisione solo tecnica o decorativa, ma qualcosa che tocca la quotidianità. I materiali moderni offrono molte soluzioni, ma nessuna scorciatoia.
E quando si crede di aver definito tutto – colore, posa, finitura – restano i dettagli: un gradino, un corridoio, una soglia che non combacia. È lì che si decide se il pavimento sarà davvero parte della casa o solo un oggetto ben scelto.
Ma di questo, parleremo nel prossimo capitolo.