Pescara. L’arte è la dimensione delle cose che riempie gli spazi, il tempo e le superfici circoscritte in sostanza, trasformando bensì i “contenitori” in “contenuti” e valorizzandone la nostra sorgente spirituale, poiché è nella psiche che germoglia la visione della bellezza proiettando ai nostri occhi l’estetica e convertendola fascinosamente in pulsione emotiva. Questa realtà ci viene trasmessa ogni qual volta che l’arte ci presenta l’occasione di essere ammirata e, nelle terre toscane, precisamente a Montecatini all’interno delle Terme Tettuccio delle eccellenti visioni dall’impronta abruzzese ci raccontano le sette essenze della vita.
Basilio Cascella l’autore di queste pregevoli composizioni artistiche, nacque a Pescara il 2 ottobre del 1860 e dopo aver svolto una vita di grandi successi artistici, si spense a Roma il 24 luglio del 1950. Fu il capostipite di una famiglia di artisti e nel suo poliedrico operato, lo ricordiamo nelle attività di pittore, ceramista, litografo, editore e anticipatore della grafica pubblicitaria moderna. Un connubio di arti che magistralmente si intersecarono nella costruttiva creatività intrisa dall’esperienza regalandoci, ad oggi, un lodevole patrimonio artistico. Nella galleria della Mescita, che vi è nelle Terme Tettuccio, sette splendidi pannelli in ceramica di Cascella percorrono delle importanti scene di vita, ovvero l’infanzia, l’adolescenza, la bellezza, la fonte, la forza, la maturità e la vecchiaia.
Nell’immagine titolata “L’infanzia” adornano la scena tante piccole creature che, nude di purezza, si dissetano con delle sane acque e con il nutrimento del latte materno, mentre le loro mamme siedono circondate da una rigogliosa vegetazione. “L’adolescenza” invece, si fa avanti nella fase successiva richiamando all’attenzione il desiderio della leggerezza e della libertà musicata dai loro movimenti sognanti e, sognando la realtà che avanza, ci troviamo successivamente nella fase intitolata “La bellezza”. Essa ha un valore angelico e proprio come tale viene esaltata dagli angeli e dai corpi gentili delle donne che si prendono cura di se stesse.
E, nell’immagine della bellezza, possiamo ricavarne l’elisir della scena susseguente titolata “La fonte”. Nella fonte delle acque purissime vengono raccolte con delle anfore beneficiando le donne che, tra gli angeli, si lasciano travolgere dalla cristallina natura. “La forza” invece, ha un carattere determinante sia per l’uomo, sia per la donna. Nel ritratto vediamo una donna versare dell’acqua al suo compagno dopo le fatiche che ha svolto nel tagliare la legna, entrambi hanno dei corpi energici, che delineano i ruoli, la donna è premurosa verso l’uomo e l’uomo racchiude in sé il buon simbolo di protezione e coraggio. In alto, vediamo una donna sospesa tra i rami e il fogliame di un albero, mentre sprigiona della buona energia evocata dalla natura. Inoltre, in basso, un bambino si presta divertito a legare con una corda dei sottili tronchi.
“La maturità” che segue questi capolavori, ingloba la bellezza nella sostanza dell’essere donna, in primo piano vediamo una signora che porta sul capo un’anfora con la protezione di due uomini che l’affiancano mentre svolgono le loro mansioni. Altre signorili fanciulle si omaggiano di composizioni floreali che portano tra le braccia impreziosendo anche il loro capo con delle ghirlande, mentre gli angeli arricchiscono il cielo di bellezza.
In ultimo, “La vecchiaia” racconta il percorso di un sano vissuto che si eleva per conoscenza e consapevolezza del proprio cammino, infatti vediamo seduto un uomo con in mano una corona di alloro in segno di saggezza mentre una donna gli versa dell’acqua nel recipiente dove potrà dissetarsi. In basso a destra, un anziano con alle sue spalle un angelo scrive pensieri e, in basso a sinistra, due dolci creature tengono tra le mani dell’uva. Sullo sfondo, un’altra donna si prende cura di un anziano, mentre degli angeli e degli uomini assistono alla scena panoramica. Possiamo quindi raggruppare le sette scene, nella stesura di un profilo estetico che prende forma sui valori rappresentati, annunciandone bensì, l’importanza di alcune fasi della vita che, limpide come le acque di sorgente, sgorgano nella nostra maturità riempiendoci del buon “sapere” e motivandoci all’osservazione analitica dei grandi capolavori dell’artista Basilio Cascella che, ancora oggi, nutrono dei profondi messaggi.