L’Aquila. La nuova edizione de “I cantieri dell’Immaginario” giunge al termine. Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, traccia un bilancio complessivo della rassegna, che si concluderà questa sera con il concerto di Goran Bregovic all’Emiciclo.
“Anche la cultura si mangia. Potrà sembrarvi un’affermazione forte. In realtà, intendo dire che confinare la crescita intellettuale, la soddisfazione emotiva e cerebrale derivante dal godimento delle arti, a qualcosa di poco sostanzioso e sostanziale, addirittura secondario rispetto alla materia, al tangibile, è semplificativo. Di più: colloca iniquamente il nutrimento dell’anima e delle intelligenze – principali motori del benessere individuale e collettivo – a bassi gradini rispetto a presunte, più dignitose, priorità”, ha dichiarato il sindaco.
“Spesso è un libro che ci solleva, un concerto che ci motiva a scoprire cosa c’è fuori le nostre case, una rappresentazione teatrale che ci fa conoscere il nostro vicino di sedia. Guardando uno spettacolo”, ha continuato il primo cittadino, “posso decomprimere e posso anche intuire un’idea, un progetto. Insomma, vivere anche di cultura, ci rende migliori, più energici e propositivi e, perché no, anche aperti a nuove ricostruzioni materiali.
“Per questo amo I cantieri dell’Immaginario. Quest’anno, grazie al prezioso coordinamento del TSA e alla collaborazione delle maggiori istituzioni culturali cittadine, ma anche di piccole associazioni, è stato composto – secondo i temi del decennale del sisma, memoria e conoscenza – un cartellone che ha mantenuto e qualificato la qualità di un’offerta confermata dalla direzione artistica di Leonardo De Amicis”, ha affermato Biondi.
“Una produzione, dunque, che ha coinvolto una complessa, varia e moderna industria culturale che, attraverso un programma di questa caratura, riesce a valorizzare anche i luoghi storici, legati all’identità cittadina. Il processo di scambio che ne scaturisce ha non solo l’obiettivo di coltivare il singolo, ma un’intera cittadinanza che condivide un patrimonio, all’interno del medesimo contesto, e diventa il fulcro ripetitore della bellezza. La città prende forma grazie alla sua espressione più alta. Chiunque abbia deciso di essere presente”, ha dichiarato, “ha un motivo legato alla professione, magari a una passione, oppure allo svago o semplicemente alla curiosità. E ciascuno di noi vuole uscire da qui con un senso di appagamento e soddisfazione, migliorato”.
“I Cantieri dell’Immaginario”, ha concluso, “così come tutte le iniziative che, nel corso dell’anno, stiamo sostenendo e guidando, hanno questo obiettivo: farci città. Città intesa come groviglio sensato di connessioni positive, reciproche, in cui istituzioni pubbliche, culturali, impresa, privati, famiglie, giovani e adulti stabiliscono una rete di socialità riscattata. E non è una novità per L’Aquila che è alla ricerca del suo posizionamento, delle sue nuove funzioni. Non si può pensare di scindere la ricostruzione fisica dal tema del rinnovamento dell’impronta culturale di questa terra. Ci appartiene, fa parte della nostra storia e non deve venire “dopo”. Deve avvenire “mentre”. La performance di questa sera di Goran Bregovic sarà la ciliegina su una torta con cui abbiamo cercato di soddisfare le papille gustative di cuori e menti di tutti gli aquilani, da più piccoli a chi è più in là con gli anni”.