Pescara. Sono ore di angoscia per la sorte degli ospiti dell’hotel Rigopiano di Farindola. Sarebbero numerosi i morti all’interno della struttura ma sono ancora in corso i tentativi di raggiungere il piano sottostante della struttura che è quasi rasa al suolo. Poco prima delle 5 sono giunti sul posto i soccorritori che per 9 ore hanno marciato nella neve nel tentativo di raggiungere il luogo della valanga. Il bilancio per ora è di due persone due persone messe in salvo, sette dispersi e altri intrappolati all’interno della struttura. Si sta scavando per riuscire a raggiungere le persone all’interno.
Gli uomini del Soccorso alpino Guardia di finanza (Sagf) e del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico (Cnsas) al loro arrivo non hanno sentito voci provenire dall’interno, ma si vedevano alcune luci accese che ben hanno lasciato sperare. Alle 6 ancora nulla sulla sorte degli sventurati, ma qualche minuto dopo la prima buona notizia: due persone sono state tratte in salvo sia pur in condizioni di assideramento. Sette persone risulterebbero disperse, ma il lavoro dei soccorritori è appena iniziato.
“Aiuto, stiamo morendo di freddo”. E’ questo l’sms che due clienti dell’Hotel Rigopiano avevano inviato ai soccorritori. Un appello disperato lanciato poco dopo la mezzanotte quando è iniziata la lunga e difficile nottata, seguita ad una giornata che definire drammatica, raggelante, storica per l’Abruzzo, è estremamente riduttivo. Una notte segnata da una continua corsa contro il tempo per cercare di raggiungere l’hotel Rigopiano, ai piedi del Gran Sasso, dove oltre 20 persone sono rimaste bloccate a causa di una valanga che, nella serata di ieri, si è abbattuta sulla struttura ricettiva, forse a causa del terremoto. Una valanga di dimensioni importanti venuta giù da un tratto boschivo travolgendo alberi, auto, bestiame ed evidentemente parte dell’albergo.
L’allarme è scattato quasi subito quando una coppia di ospiti dell’hotel aveva inviato un primo msg con richiesta di aiuto al 118 di Pescara. Per cercare di raggiugere quota 1200 metri con temperature che saranno scese fino a –10 gradi si è attivata una colonna di soccorsi che, durante il tragitto, ha incontrato numerose difficoltà. Una colonna composta da 20 uomini e 7 mezzi dei vigili del fuoco, due squadre del soccorso alpino e speleologico, sei ambulanze del 118 e forze di polizia. Nella zona per tutta la notte è imperversata una tempesta di neve che in alcuni punti ha raggiunto i 4 metri di altezza. Numerose sono state le slavine incontrate dai soccorritori come pure alberi, pietre e tralicci ad ostacolare il cammino.
Il Governatore della regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, nella notte, aveva annunciato l’invio di 12 turbine nelle zone più colpite da questa ondata di maltempo. Tra queste anche Farindola, dove si trova l’hotel Rigopiano. Intorno alle due si è arrestato il cammino delle ambulanze. Le avverse condizioni meteo non hanno consentito di andare avanti. Un gruppo del corpo nazionale alpino ha tentato, durante la notte di raggiungere con gli sci l’albergo per trarre in salvo i turisti. La Protezione Civile da subito ha precisato che le operazioni di soccorso avrebbero richiesto molte ore. Sui social durante tutta la notte la preoccupazione degli utenti che hanno con trepidazione seguito l’evoluzione delle operazioni di soccorso.
“C’è una coppia di miei amici” twitta @Annamariasala che aggiunge: “sono sposati, di Castelfrentano, dovevano ripartire ma la neve li ha bloccati”. Alle 3 della notte altri tweet; @RobertoSulliPE: “i soccorsi erano a 6 chilometri dalla struttura ma ci sono continue valanghe!