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Guida all’acquisto del portabici per auto: da tetto, gancio traino o portellone?

Redazione Abruzzolive di Redazione Abruzzolive
23 Luglio 2025
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Il mercato dei portabici per auto ha vissuto una vera rivoluzione negli ultimi anni, con soluzioni sempre più innovative che rispondono alle esigenze di ciclisti occasionali e appassionati che desiderano trasportare le proprie biciclette in totale sicurezza.

La scelta del sistema giusto tra portabici da tetto, gancio traino o portellone posteriore può fare la differenza tra un viaggio sereno e uno pieno di preoccupazioni, soprattutto considerando il peso crescente delle moderne e-bike che richiedono soluzioni di trasporto più robuste.

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Con l’entrata in vigore del nuovo decreto ministeriale 2025, inoltre, le regole si sono finalmente semplificate, eliminando obblighi burocratici e rendendo più accessibile l’utilizzo di questi indispensabili accessori per gli amanti delle due ruote.

Portabici per auto: le tre tipologie principali a confronto

I portabici da tetto rappresentano la soluzione più tradizionale e diffusa, caratterizzata da un sistema di binari e morse che si aggancia alle barre portatutto trasversali, con prezzi che variano dai 20 ai 120 euro per il solo portabici, cui vanno aggiunti 50-200 euro per le barre se non già presenti sull’auto.

Il portabici da gancio traino si configura come la scelta premium del mercato, con modelli che possono trasportare fino a 4 biciclette contemporaneamente e sopportare carichi totali di 60-80 kg, caratteristiche che giustificano prezzi compresi tra 200 e 800 euro per i modelli top di gamma come Thule EasyFold o Atera Strada.

La terza opzione è rappresentata dal portabici da portellone posteriore, una soluzione intermedia che utilizza un sistema di 6 cinghie rinforzate testate fino a 300 kg di carico, con una capacità di trasporto di 2-3 biciclette e prezzi decisamente più accessibili, compresi tra 50 e 200 euro.

Ogni tipologia presenta caratteristiche costruttive specifiche: i modelli da tetto possono utilizzare il fissaggio sulla forcella (rimuovendo la ruota anteriore) o il bloccaggio del tubo obliquo, quelli da gancio traino spesso integrano sistemi basculanti per mantenere l’accesso al bagagliaio, mentre quelli da portellone richiedono particolare attenzione nella compatibilità con il modello specifico di auto.

Vantaggi e svantaggi di ogni sistema di trasporto bici

Come apprendiamo dalla pagina dedicata ai portabici per auto proposti da Norauto, il portabici da tetto offre il vantaggio fondamentale di lasciare sempre accessibile il bagagliaio e di non limitare la visibilità posteriore, ma comporta un aumento significativo dei consumi di carburante a causa dell’impatto aerodinamico, oltre alla difficoltà di carico per persone di bassa statura o con auto alte come SUV.

I sistemi da gancio traino eccellono per facilità di carico e scarico grazie all’altezza da terra ridotta, garantiscono la massima stabilità anche con biciclette pesanti come le e-bike e presentano il minor impatto sui consumi, compensando il costo iniziale elevato (che include l’installazione del gancio per 600-1000 euro) con prestazioni superiori e maggiore sicurezza.

Il portabici posteriore da portellone rappresenta il miglior compromesso qualità-prezzo per un utilizzo occasionale, con montaggio rapido senza attrezzi e ingombro minimo da riposto, ma presenta limitazioni importanti come l’impossibilità di aprire il bagagliaio con le bici caricate e una stabilità inferiore su strade sconnesse.

La scelta dipende fortemente dal tipo di utilizzo: per viaggi frequenti e lunghi percorsi autostradali il gancio traino riduce i consumi rispetto al tetto, per gite occasionali il portellone offre la massima economicità, mentre il tetto rimane ideale per chi ha bici leggere da corsa e necessita di mantenere pieno accesso al vano bagagli durante il viaggio.

Normativa 2025 e regole per viaggiare in sicurezza con il portabici

Il decreto ministeriale del 21 gennaio 2025 ha rivoluzionato la normativa sui portabici, eliminando finalmente l’obbligo di aggiornamento della carta di circolazione e la necessità di visita presso la Motorizzazione Civile, semplificazioni che hanno reso molto più accessibile l’utilizzo di questi accessori.

Le nuove regole stabiliscono che i portabici possono sporgere fino a 30 cm per lato oltre la posizione dei fanali posteriori (con limite massimo di 2,55 metri di larghezza totale), mentre resta obbligatorio il cartello carichi sporgenti omologato (50×50 cm a strisce bianco-rosse) quando la sporgenza posteriore supera i 50 centimetri.

Nel caso in cui il portabici oscuri targa o luci posteriori, diventa necessario installare una targa ripetitrice e dispositivi di illuminazione supplementari omologati, tenendo sempre a bordo il certificato di omologazione CE del prodotto da esibire in caso di controllo delle forze dell’ordine.

Le sanzioni per il mancato rispetto delle norme rimangono severe: si va dagli 85-338 euro per l’omissione del cartello carichi sporgenti, ai 470-1.485 euro per il superamento dei limiti di sagoma, fino agli 87-344 euro per la mancata esposizione della targa ripetitrice quando richiesta, con possibile ritiro di patente e libretto nei casi più gravi.

Come scegliere il portabici giusto: consigli pratici e prezzi

La selezione del portabici ideale deve partire dall’analisi delle proprie esigenze specifiche: frequenza d’uso, tipo di biciclette da trasportare (prestando particolare attenzione al peso delle e-bike che può raggiungere i 25-30 kg), numero di bici e caratteristiche del veicolo come presenza di gancio traino o barre portatutto.

Per il trasporto di biciclette elettriche la scelta dovrebbe orientarsi verso portabici da gancio traino di qualità come Thule EasyFold XT (600-800 euro) o Elite Dolomiti con rampa di carico, ricordando sempre di rimuovere la batteria per alleggerire il peso e preservarne l’integrità, mentre per bici tradizionali possono essere sufficienti soluzioni più economiche come i modelli Peruzzo o Menabò (100-300 euro).

Dal punto di vista pratico è fondamentale verificare la compatibilità specifica con il proprio veicolo consultando le tabelle dei produttori, controllare che il peso totale di portabici più biciclette non superi il carico verticale ammesso sul gancio traino (indicato nel libretto), e preferire modelli con sistemi di sicurezza integrati a chiave per proteggere l’investimento.

Il rapporto qualità-prezzo varia significativamente: i portabici da tetto offrono la soluzione più economica per bici leggere, quelli da portellone il miglior compromesso per uso saltuario, mentre l’investimento in un sistema da gancio traino si ripaga nel tempo con minori consumi carburante, maggiore praticità d’uso e capacità di trasportare in sicurezza anche le pesanti biciclette a pedalata assistita che rappresentano il futuro della mobilità ciclistica.

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