Chieti. Un passo avanti nella cura dell’aritmia cardiaca. A compierlo, tra i primi in Italia, e’ l’ospedale di Chieti, dove e’ stato eseguito per la prima volta un mappaggio non invasivo della patologia. La metodica all’avanguardia permette di localizzare il punto preciso all’interno della camera cardiaca. “Questa nuova tecnica – spiega il responsabile dell’Aritmologia, Enrico Di Girolamo – utilizza un giubbotto adesivo con piu’ di 250 elettrodi con il quale si esegue un esame molto simile a un elettrocardiogramma e, in poco piu’ di mezz’ora, e’ in grado di fornire una mappatura tridimensionale del cuore. Una volta indossato consente di avere una panoramica dell’attivita’ dei distretti cardiaci, impossibile a ottenersi con i tradizionali metodi diagnostici.
Questo sistema, che supera l’invasivita’ della diagnostica tradizionale, permette di intervenire tempestivamente in situazioni di emergenza su aritmie che possono mettere a rischio la vita dei pazienti. Utilizzando tale metodica, l’equipe dell’unita’ operativa di Aritmologia dell’ospedale di Chieti ha eseguito la prima ablazione transcatetere di un’aritmia complessa su un paziente settantenne affetto da un’aritmia ventricolare persistente e fortemente sintomatica.