Sulmona. “Ancora una volta, siamo in prima linea per difendere il diritto al lavoro di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici, nonchè il diritto alla salute di tutti i cittadini e di tutte le cittadine residenti nel territorio della Provincia dell’Aquila, battendoci per contrastare il depauperamento del Sistema Sanitario Provinciale”. Hanno dichiarato Francesco Marrelli, Andrea Frasca, Anthony Pasqualone e Alessandra Marchionni (CGIL FILCAMS CGIL FP CGIL).
“Ed infatti, abbiamo manifestato, sin dall’inizio, tutta la nostra preoccupazione per i tagli imposti dal Piano di Razionalizzazione e per i conseguenti effetti sul piano occupazionale e sociale. Invero, abbiamo, dapprima partecipato all’incontro tenutosi in Prefettura in data 24 settembre u.s., per esperire il tentativo di conciliazione conseguente alla proclamazione dello stato di agitazione del personale di guardiania, portierato, reception e accoglienza dell’ospedale di Sulmona, nel corso del quale la ASL1 aveva confermato di voler procedere ad un taglio dei servizi del 50%, in forza del quale, ben ventidue lavoratrici e lavoratori avrebbero subito un taglio occupazionale e salariale del 50%. Successivamente, nella stessa giornata, siamo stati auditi, durante i lavori consiliari, nella Conferenza dei Capigruppo, chiedendo, in quella sede, alla Regione Abruzzo e alle Istituzioni, un’assunzione di responsabilita* volta a ricercare le soluzioni necessarie per la salvaguardia dei livelli occupazionali e salariali dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolti nell’appalto e dei servizi per l’utenza.
In ultimo, nella giornata odierna, siamo stati ancora in Consiglio Regionale, partecipando ad una riunione alla presenza dei Consiglieri Regionali Scoccia, Verrecchia, La Porta, del Sindaco del Comune di Sulmona, Di Piero, della Direzione Strategica della ASL1, nel corso della quale il Direttore Generale della ASL1 ha garantito, con impegno ufficiale, il ripristino integrale dei servizi e, quindi, il mantenimento dei livelli occupazionali e salariali attuali per tutti i lavoratori e per tutte le lavoratrici impiegati nel servizio di portierato, reception e accoglienza del nosocomio di Sulmona. Tale incontro è seguito, peraltro, alla riunione del Comitato Ristretto dei Sindaci incentrato sulla salvaguardia dei servizi del medesimo ospedale e, quindi, del diritto al lavoro e al salario, discussione sollecitata, va detto, dallo stesso Sindaco di Sulmona.
Invero, dinanzi alle siffatte circostanze, la scrivente O.S., insieme a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici coinvolti dall’appalto in questione, il Sindaco di Sulmona, i Consiglieri Regionali, il Direttore Generale della ASL1, si sono adoperati al fine di scongiurare gli effetti negativi di un piano di riorganizzazione relativo all’Ospedale di Sulmona contrastando le ricadute occupazionali e sociali del predetto Piano della ASL1, e, contestualmente, a ricercare le soluzioni concrete e alternative ai predetti tagli, garantendo continuità occupazionale e salariale.
Da ciò si evince che la condivisione delle criticità tra CGIL, FILCAMS CGIL, FP CGIL e rappresentanti politici e istituzionali tutti, ha permesso di costruire un’alternativa percorribile rispetto a quella inizialmente prospettata dal Piano di Razionalizzazione della ASL1, che aveva rischiato, senza il nostro pronto intervento e senza l’impegno diffuso sul territorio, di compromettere ulteriormente il funzionamento dei servizi e la conseguente fruizione degli stessi da parte dell’utenza e il diritto al lavoro e al salario.
Come già anticipato nei giorni scorsi, anche nella giornata odierna, abbiamo proposto la costituzione di una società in house, e cioè di una longa manus della Pubblica Amministrazione finalizzata all’autoproduzione (ben più economica dell’esternalizzazione) di beni, servizi e lavori, senza bisogno di rivolgersi all’esterno e sotto il controllo pubblico, per garantire il perseguimento, in via prioritaria, dell’interesse della collettività.
In tal modo, infatti, si eliminerebbe il livello di precarietà ed il rischio che, ad ogni cambio di appalto, si perdano ore lavorative e, per l’effetto, diritti e salario e, di fatto, il riproporsi delle drammatiche circostanze che abbiamo dovuto fronteggiare in questi giorni.
Le soluzioni, infatti, vanno cercate partendo dalla tutela dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, e del diritto dell’utenza alla fruizione dei servizi pubblici secondo principi di equità, universalità e gratuità, e non, invece, dalla riduzione dei costi ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici piuù fragili e dell’utenza, dei pazienti e dei loro familiari, e della cittadinanza tutta.
Per tale ragione, continueremo a vigilare sul corretto adempimento degli impegni assunti dalla Direzione Strategica della ASL1 e a ricercare con dedizione tutte le soluzioni utili al buon funzionamento del Sistema Sanitario Provinciale, per la salvaguardia, da un lato dell’occupazione e del salario, e, dall’altro, della corretta, efficace e funzionale fruizione dei servizi pubblici destinati all’utenza”.