L’Aquila. Libertà di manifestare, sempre nel rispetto delle organizzazioni e dei suoi lavoratori. “Un conto è il diritto a manifestare il dissenso e questo va assolutamente tutelato, altro invece è un attacco a un’organizzazione sindacale che vuol dire attacco alla democrazia di questo Paese, e questo va stigmatizzato”. Così a Mezz’ora in più il presidente Css e coordinatore Cts, Franco Locatelli ospite col segretario Cgil, Landini. Sull’attacco al pronto soccorso: “C’erano professionisti che provano ogni minuto di ogni giorno a offrire aiuto e assistenza”, afferma il presidente, “è chiaro che c’è un malessere sociale e economico frutto di questi mesi di pandemia. Va coltivato un dialogo per rassicurare chi non si vaccina perché ha paura”.
Franco Locatelli ha aggiunto la presenza di persone “pregiudizialmente oppositive a qualsiasi cultura vaccinale e non è una novità tant’è che in passato si è dovuto reintrodurre l’obbligo delle vaccinazioni nell’età infantile esattamente per questa mancanza di cultura delle vaccinazioni che permeano il Paese”, ha proseguito Locatelli, “ma poi ci sono anche le persone spaventate, incerte, che in qualche modo aspettano che si vaccinino prima gli altri. Qui va attivato il dialogo. Ognuno di noi, qualsiasi persona, ma soprattutto il personale sanitario, ha il dovere civile e morale di fare informazione cultura e rassicurazione fornendo tutte le risposte e non sottraendosi certamente al confronto”, conclude il presidente del Consiglio superiore di Sanità (Css) e coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts).