Pescara. Questa mattina, la Squadra Mobile ha sottoposto a misure cautelari personali due persone residenti in provincia di Pescara, coinvolte nell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona sull’indebito rilascio di Green pass.
Le due persone, un uomo ed una donna conviventi, nei cui confronti sono state eseguite le misure cautelari di obbligo di dimora nel luogo di residenza, divieto di uscita nelle ore serali e obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria, si sarebbero avvalse di indebiti Green pass conseguiti a seguito di false vaccinazioni presso un centro Hub di Ancona, a seguito di corresponsione di denaro direttamente ad un operatore sanitario e/o ai suoi intermediari.
Infatti, l’indagine ha coinvolto un operatore sanitario e altre figure professionali che fungevano da intermediari tra lo stesso e gli utenti.
Operazione procura di Ancona e Polizia di Stato
Per tutta la mattinata la Polizia di Stato ha eseguito in numerose province 50 ordinanze di custodia cautelare per reati connessi all’indebito rilascio del Green pass. I reati contestati dalla procura di Ancona sono quelli di corruzione, falso ideologico e peculato commessi in concorso da altrettanti indagati.
In carcere è finito un infermiere professionale addetto alle vaccinazioni in un centro vaccinale di Ancona. Ai domiciliari quattro soggetti ritenuti intermediari nel rilascio indebito del Green pass. Per 45 persone disposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza e dell’obbligo di presentazione alla polizia.
Indebito rilascio Green pass, il questore di Ancona: “Reati odiosi”
L’operazione “Euro Green Pass” della Squadra Mobile di Ancona è la “dimostrazione tangibile di come la Polizia di Stato vigili con impegno e professionalità sul rispetto delle norme anti Covid-19 a tutela della salute pubblica, sia con controlli visibili, che con attività investigative”. Così il questore di Ancona Cesare Capocasa. “Nella circostanza sono stati individuati dei soggetti, che non esitano a violare la legge – aggiunge -, aggravando seriamente l’emergenza epidemiologica, attraverso la consumazione di reati odiosi quali la corruzione ed il peculato. Uno scenario triste e sconcertante – sottolinea -, prontamente ed efficacemente rimosso dall’autorità giudiziaria e dalla Polizia di Stato, ancora una volta in perfetta sinergia”.


