L’Aquila. Grande successo di pubblico per la presentazione, al palazzetto dei Nobili, all’Aquila del nuovo libro della giornalista e scrittrice abruzzese, Monica Pelliccione, “L’Aquila segreta” (pp. 176, euro 15, Arkhé Edizioni). Presenti all’evento, moderato dal giornalista del quotidiano Il Centro, Giustino Parisse, oltre all’autrice, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, Simone Gambacorta, curatore della prefazione e vice presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Paolo Leone, editore e numerose autorità tra cui il direttore della Filiale della Banca d’Italia, Giuseppe Ortolani, il direttore Inps Abruzzo, Luciano Busacca e il presidente dell’Ance Abruzzo, Enrico Ricci.
Un racconto per testi e immagini, a 15 anni dal sisma del 2009, che svela una città la cui storia va oltre le tracce visibili, tra memorie antiche e recondite, archetipi e riverberi di autentica cultura. “ L’Aquila segreta nasce a 15 anni dal sisma come viaggio simbolico nella storia e nel passato fulgido della città: un intreccio narrativo che annoda vicende storiche, tradizioni, aneddoti e memorie antiche”, ha dichiarato Pelliccione, ” L’Aquila segreta svela la parte più recondita, meno conosciuta di una città che custodisce tesori, simboli, tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, ma che risvegliano ancora oggi, affascinanti suggestioni”. Nei 40 capitoli di cui si compone il libro compaiono, in rapida successione, segni ancestrali custoditi nelle basiliche, cantori e stemmi, il risuonare delle d’armi nelle cruenti battaglie per le lotte di liberazione, all’ombra delle porte di accesso all’immemore urbe aquilana. E ancora, cavalieri templari e santi, dominatori del Regno Spagnolo, la tradizione dell’arte della lana e i tratturi, a tessere tele di ricordi. L’assonanza del 99 risuona nello sgorgare limpido dell’acqua della Rivera, nei castelli fondatori su decreto federiciano. L’Aquila, nuova Gerusalemme, nell’intuizione imperiale di Federico II di Svevia con la pianta della città che ricalca le linee della partenopea Napoli, secondo l’intuizione di Pico Fonticulano. Si rincorrono, tra le pagine, giochi di luce e coincidenze ancestrali, miracoli e misteri. Un libro ricco di suggestioni e misticismo, che conducono il lettore per mano alla scoperta di “un’Aquila nascosta ai più”, di un patrimonio di narrazioni antiche e passi storici, tutto da svelare. “Un omaggio alla città dell’Aquila, nell’anno della proclamazione a Capitale italiana della cultura 2026”, afferma l’autrice, “dove si fondono narrazione, memoria e senso del luogo”. Pelliccione è autrice di nove pubblicazioni e, per la sua fiorente attività letteraria, ha ottenuto oltre 50 riconoscimenti nazionali e internazionali. Recentemente è stata insignita del titolo di Ambasciatrice presso gli Stati della Repubblica Italiana della Universum Accademy Switzerland.