L’Aquila. Castelvecchio Calvisio: Vita nel Silenzio. Una mostra nata quasi per gioco, da un corso di fotografia che sembrava essere uno tra i tanti, ed è divenuto qualcosa di più. I protagonisti sono i 28 fotoamatori del gruppo “FotoRilassati”, il loro maestro è Roberto Grillo. Da subito è nata una grande amicizia, al di là del semplice rapporto allievi-maestro, al di là delle semplice lezione frontale, che ha portato pian piano all’idea di una vera e propria collettiva. Perché FotoRilassati? Perché antepongono il divertimento ed il gioco al tecnicismo estremo, perché cercano di esprimere sé stessi attraverso un obbiettivo, prima ancora di preoccuparsi del giudizio altrui. Ieri, all’inaugurazione a Castelvecchio, più di cento persone hanno affollato le stanze del Palazzo del Capitano e i locali messi a disposizione dal comune. Ad attenderli il sindaco Luigina Antonacci e il consigliere provinciale Fabrizio D’Alessandro, insieme al coro di Castelvecchio Calvisio e la corale Fonte Vetica di Castel del Monte. L’esposizione rimarrà aperta nei locali polifunzionali comunali fino al 17 agosto dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.00, a ingresso libero. Per il visitatore un’occasione per riscoprire un borgo stupendo, fino ad ora poco valorizzato. “Il gruppo FotoRilassati ha scelto il paese di Castelvecchio Calvisio, il cui centro storico è ancora sofferente a causa del sisma del 2009 che ne ha duramente provato le originali strutture, ma che nonostante ciò ha imparato a sprigionare ancora vita” scrivono i protagonisti. “Quella vita che tenta di riseppellire le macerie materiali e spirituali e che si manifesta attraverso la natura che continua il suo spontaneo rifiorire tra i sassi e le antiche opere. Quella vita fatta di semplici oggetti di quotidianità, ancora presenti e parlanti, testimoni di un tempo vissuto. Ciascun FotoRilassato ha voluto rappresentare una micro-storia, percorrendo anonimamente i vicoli del borgo e cercando di catturare e far rivivere nei propri scatti la luce, i colori, i suoni, gli odori e l’anima che il borgo custodisce segretamente agli occhi più distratti. Le fotografie scattate non hanno seguito tecniche o metodiche sofisticate, hanno “solo” cercato di ri-generare il vero naturale che gli scorci, gli archi e le scale ancora posseggono nella propria attesa di riappropriarsi di momenti di vita quotidiana, oggi sospesa dalla imponente opera di ricostruzione, che seppur ancora non iniziata, incombe con le sue opere provvisionali. La mostra vuole offrire al visitatore un percorso “parallelo” da assorbire guardando le fotografie, per poi essere continuato in prima persona e realmente, immergendosi nei vicoli passo dopo passo alla ricerca di quelle emozioni appena accolte dalle fotografie. La mostra non si snoda mediante una composizione prestabilita, essa offre al visitatore, l’abitante di Castelvecchio Calvisio il turista, la possibilità di riconoscere più percorsi nell’ordine degli scatti che possano far emergere emozioni diverse, ma mai contrastanti: dal ricordo nostalgico di tempi vissuti, all’ansia di non rivivere lo splendore ed i fasti di un tempo, fino alla serenità degli scorci silenziosi che sanno custodire segrete bellezze e tradizioni, al di là di ogni luogo e di ogni tempo”. (d.r.)