Teramo – Non è solo un titolo è una realtà, la lezione di approfondimento sui sentori del vino è stato un evento prestigioso che acquista sempre più valore con il passare del tempo. Dopo un’accurata trattativa delle Delegazioni di Fisar Teramo e L’Aquila, indiscusse forze del nostro territorio abruzzese nella valorizzazione del prodotto “vino” insieme all’Università degli Studi di Teramo, che vanta un evidente patrimonio nella formazione di laureati in Enologia nello specifico contesto del comparto di Agraria, insieme sono riusciti a beneficio di tutti gli appassionati professionisti e non del mondo del vino, ad organizzare una lectio magistralis del prof. Luigi Moio. Lectio tenutasi nella sede a Lui confacente: ovvero l’Università di Teramo accolto niente meno che dal Magnifico Rettore prof. Dino Mastrocola. Il prof. L. Moio come tutti ormai sanno è professore ordinario di Enologia all’Università degli Studi di Napoli Federico II, ma anche produttore in Campania di vini eccellenti nella sua azienda Quintodecimo. Si occupa da oltre venti anni degli aspetti legati agli aromi degli alimenti e in modo particolare ai profumi del vino. I profumi del vino sono stati gli studi che più l’hanno appassionato e visto autore di numerose ricerche scientifiche con oltre 200 pubblicazioni su riviste internazionali. In anni di ricerca anche all’estero, la passione per la divulgazione “semplice” e autorevole della scienza del vino si è materializzata con la pubblicazione nel 2016 del suo capolavoro “il respiro del vino” punto di riferimento per chiunque si interessi di vino dal semplice degustatore all’enologo di successo! L’appuntamento ha visto una partecipazione numerosa di esperti, catturati dal carisma di un grande comunicatore, che sapientemente ha guidato il seminario in compagnia di “vini bianchi solisti” (da lui cosi definiti) e “vini bianchi orchestrali” a confronto. L’esclusiva masterclass di durata di oltre tre ore è stato un viaggio che ha visto trascorrere il tempo senza cadute di interesse tutto alla scoperta di quelle precise identità che nascono già nelle uve e si rivelano poi nel vino, grazie al lavoro ed alla passione dei tecnici. I vini protagonisti (Chardonnay, Riesling, Sauvignon, Geustraminer-solisti- e Trebbiano, Montonico e Passerina- orchestrali) in degustazione sono stati anticipati da precisi concetti divulgati dottamente con forte pathos, con indubbia capacità, con precise specifiche supportate da immagini del libro, aneddoti e arguzie sempre solidamente fondate su basi scientifiche. Nella dissertazione introduttiva il prof. L. Moio ha ribadito il pensiero ben circoscritto di Scienza del vino, la differenza fra analisi sensoriale e degustazione, il perchè del superamento dei profumi del vino in comparti stagni fra primari secondari e terziari trattenendo viva la platea nella descrizione meravigliosa dei “piani olfattivi” in cui chiarisce l’organizzazione del profumo ed il motivo per cui alcuni odori sono legati in modo specifico a talune varietà d’uva. L’importanza poi dell’identificazione che va a vantaggio di un “gran vino” così come quello di uve neutre che conferma l’abilità nella tecnica di vinificazione e tanto altro. Insomma una giornata piena di saperi e spunti di riflessioni che speriamo, abbia giovato alla formazione di tutti i presenti e in particolar modo della crescita culturale dei nostri Sommelier. Per noi organizzatori questo evento non è stato altro che il frutto della passione a dimostrazione di unione e condivisione fra due Delegazioni Fisar di Teramo e L’Aquila il cui risultato ha messo in evidenza quanto l’impegno profuso con attenzione e in perfetta sintonia con le strutture di riferimento del territorio, come l’Università degli Studi di Teramo, soddisfi pienamente le aspettative dei partecipanti con un arricchimento tale da poter poi essere gestito in veste di ambasciatori del vino. “E’ quanto comunicano in una nota le Delegazioni Fisar d’Abruzzo di Teramo e L’Aquila.