L’Abruzzo del vino ha fatto un figurone nell’edizione appena conclusa del Concours Mondial de Bruxelles, uno dei più prestigiosi eventi enologici internazionali, dove giurie miste di varie nazionalità sono chiamate a valutare i prodotti provenienti da tutto il mondo, cercando di intuirne le potenzialità di appeal commerciale sui mercati mondiali. I premi sono stati ufficializzati da pochi giorni e leggendo l’elenco delle medaglie attribuite (consultabile per intero a questo link) si vede come la nostra regione abbia ottenuto tante gratificazioni, con risultati superiori alla media nazionale.
Sono, infatti, ben 51 le medaglie assegnate, tra oro e argento, su un totale di circa 150 vini iscritti al concorso (includendo l’anticipazione dedicata ai rosati svoltasi nel mese di marzo). Nonostante la pandemia e benché l’organizzazione di grandi eventi continui a essere una vera e propria sfida, il Concours Mondial de Bruxelles si è svolto come previsto nella città di Lussemburgo, con un’organizzazione impeccabile, che in 9 giorni di degustazione ha valutato ben 10 000 vini provenienti da 46 paesi produttori.
Sono stati premiati i vini di 40 paesi. In testa, con il maggior numero di ricompense, troviamo la Francia (672), seguita dalla Spagna (507), dall’Italia (389) e dal Portogallo (335). L’Abruzzo, come detto in apertura, ha fatto un’ottima figura, aggiudicandosi ben 20 medaglie d’oro e 31 d’argento.
Quest’anno più che mai, diverse cantine della nostra regione hanno mostrato una grande fiducia nell’evento, intuendo l’importanza di una medaglia come passpartout per aprirsi nuove collaborazioni commerciali sui mercati esteri e nazionali.
Ricordando che tutti i vini premiati sono consultabili a questo link, filtrando su Italia e Abruzzo, da una lettura generale emerge un quadro molto variegato della nostra regione.
Da una parte, vi sono diverse cantine sociali – come quella di Orsogna, la Casal Thaulero, Tollo, Citra o Cantina Frentana e Cantina di Ripa Teatina – che con i loro prodotti tecnicamente ineccepibili, moderni e indubbiamente piacevoli, riescono a fare breccia facilmente su palati internazionali. Dall’altro, diverse cantine private, grandi e piccole – come Barba, Nicodemi, Monti, Masciarelli, La Valentina, Secolo IX, Terzini, Tilli, Talamonti, solo per citare qualche nome – che sono riuscite, in qualche caso, ad imporsi anche con vini più “tradizionali”, a dimostrazione delle enormi potenzialità dela vitivinicoltura abruzzese.
Insomma, un quadro incoraggiante per la nostra regione, che specie quest’anno, anche grazie a questo prestigioso sodalizio con il Concours Mondial de Bruxelles, vuole proporsi in prima linea su un mercato del vino che sta ripartendo alla grande.