L’Aquila. Al termine del suo intervento, il papa, prima di salire sulla sedia a rotelle, è stato salutato con una calorosa stretta di mano dall’arcivescovo emerito Giuseppe Molinari, che invece si è alzato dalla sua sedia. Significativo il gesto dei due che hanno la stessa età, poi il Papa è sceso dal grande palco e tra gli applausi si è diretto verso il Duomo, ancora inagibile dal terremoto dell’Aquila del 2009.
Il Papa all’Aquila, accompagnato dal cardinale Giuseppe Petrocchi, è entrato nel Duomo per “una visita privata”, considerato che, dopo il terremoto del 2009, la chiesa non è ancora agibile.
Per visitare in sicurezza il Duomo dell’Aquila, retto da ponteggi e non ancora agibile dopo il terremoto, Papa Francesco ha indossato un caschetto di sicurezza che gli è stato dato dai vigili del fuoco. Il Pontefice sta effettuando tutti gli spostamenti sulla sedia a rotelle.
Emozione e applausi a piazza Duomo alle parole di Papa Francesco che ha concluso il suo discorso dicendo “Jemo ‘nnanzi”, ossia “andiamo avanti”, così come si trovò a dire nel 2014 durante un’udienza a cui avevano preso parte 130 aquilani del gruppo di azione civica che porta lo stesso nome. Di qui, questa mattina, Cesare Ianni e i suoi attivisti di “Jemo Nnanzi” hanno piazzato un lungo striscione con questo slogan nella parte alta della piazza, in attesa del passaggio della Papamobile.
“Quando, a 5 anni dal terremoto, Papa Francesco pronunciò il nostro slogan, ci trovammo comossi – ricorda Ianni – anche perché fu nell’ambito di un’udienza in cui parlò del nostro dialetto e della nostra città ferita”. “Un pensiero speciale rivolgo al gruppo ‘Jemo ‘nnanzi’ che vuol dire ‘andiamo avanti – aveva detto il pontefice in quella occasione -. A 5 anni dal terremoto che ha devastato la vostra città, mi unisco alla preghiera per le numerose vittime che affido
alla Madonna. E a voi dico tenete viva la speranza. Fate in modo che alla ricostruzione delle abitazioni si unisca anche quella delle vostre chiese, luoghi di preghiera, e del patrimonio artistico della città, al quale si aggancia la
rinascita sociale del territorio”.
Procedendo quasi a passo d’uomo, la Papamobile ha raggiunto dalla piazza Duomo il viale di Collemaggio per fare il suo ingresso nel piazzale tra due ali di folla. Da qui Papa Francesco è pronto per presiedere la Santa Messa che precederà il rito di apertura della Porta Santa in occasione della 728esima Perdonanza Celestiniana. Al termine della funzione, ci sarà l’Angelus e dunque il rito di apertura della Porta, per la prima volta nella storia officiato da un Pontefice. Grande entusiasmo dei fedeli presenti. Sul palco anche l’Orchestra del Conservatorio “Alfredo Casella” con le principali corali cittadine tra cui la Schola Cantorum.