Lanciano. Procede a grandi passi “Gramburger”, il nuovo concept di fast food all’italiana ideato dagli abruzzesi Rocco Finardi e Pietro Brighella. A circa due mesi dall’inaugurazione del franchising che si propone di mettere in pratica e quindi realizzare l’idea di fast food all’americana italianizzandola, cioè usando prodotti esclusivamente made in Italy, sono stati già fatti i primi sopralluoghi per probabili affiliati a Chieti, Pescara e Vasto. Mentre si attende l’esito delle prime valutazioni, altre richieste di adesione sono arrivate dall’Aquila, Guardiagrele, Verona, Lucca, Bergamo, Milano, ma anche dall’Inghilterra e dalla Spagna. Entro fine anno i gustosissimi sapori di Gramburger che possono essere già degustati presso i due punti “Ai viali da Rocco” di Lanciano e Val di Sangro, potrebbero con molta probabilità abbattere i confini nazionali. I due ideatori del progetto esprimono soddisfazione personale “oltre ogni aspettativa”, dicono. “Stiamo lavorando incessantemente per stabilire quali saranno i primi punti Gramburger. Abbiamo già fatto diversi sopralluoghi e ne faremo altri anche fuori dall’Italia. L’interesse per l’iniziativa da parte degli imprenditori del settore gastronomico è molto forte e questo ci entusiasma davvero tanto”. “Ad ottobre – aggiungono – partirà la campagna pubblicitaria nazionale volta a sponsorizzare il marchio, mentre a novembre saremo presenti, sempre con una campagna pubblicitaria, all’interno del Salone del Franchising di Milano”. Ampia scelta di carni di origine italiana ed estrema attenzione alla qualità: sono questi i punti di forza dei panini Gramburger che stanno riscuotendo già grande successo. “Sono tantissime le persone – dichiarano Rocco e Pietro – che vengono ogni giorno anche da lontano ad assaggiare i nostri prodotti”. In testa alla classifica dei panini più richiesti c’è sicuramente l’Abruzzese, fatto con carne di arrosticino, a seguire il “Uagliò” e il “Toscanaccio”. Sono pronte le aziende abruzzesi che si occuperanno di progettare, costruire e fornire le attrezzature per ciascun punto del franchising. “I fornitori locali – dicono gli ideatori – hanno già adeguato spazi e attrezzature per rispondere alle esigenze di mercato. Non vedono l’ora di mettersi all’opera per realizzare un progetto che nasce dall’Abruzzo ma che mira da abbattere molto presto i confini nazionali”.