L’Aquila. Si è svolta in queste ore la riunione tra il Governo e le regioni con al centro le nuove misure restrittive che entreranno nel nuovo Dpcm in vigore dal 16 gennaio. All’incontro, convocato dal ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, partecipa anche il ministro della Salute Roberto Speranza e i rappresentanti di Anci e Upi. Tra i governatori presente il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, assieme a Fontana, Bonaccini, Toti, De Luca, Toma e Spirlì.
“Le modifiche che il Governo propone per restringere i criteri e rendere più ‘facile’ l’accesso alla zona arancione o rossa”, sottolinea il governatore abruzzese, “prevedendo l’arrivo di una terza ondata già molto presente in gran parte dell’Europa, hanno un senso se si basano su criteri oggettivi e misurabili, e come tali comprensibili e intellegibili anche ai cittadini comuni. Tra questi criteri, non c’è dubbio che il tasso di occupazione dei posti letto sia quello meno manipolabile e di più chiara comprensione”.
“Soprattutto”, precisa Marsilio, “le restrizioni sono sostenibili e possono essere accettate da famiglie e imprese già duramente provate, se i ristori e gli indennizzi saranno parallelamente congrui, veloci, adeguati. Ci sono categorie ormai al limite della capacità di resistere. Senza nuovi e più consistenti iniezioni di contante non potranno reggere ulteriormente l’urto. Una nuova ‘stretta’ sul settore della somministrazione e ristorazione non può ad esempio essere sostenuta senza nuovi interventi, anche sul resto della filiera (fornitori, distributori…) e non solo sugli esercenti. Analogo discorso vale per il settore del turismo, in questo periodo in particolare per quello legato alla neve. La proposta del Governo di rinviare l’apertura a dopo il 18 gennaio significa per molte stazioni (e per il loro indotto) la definitiva rinuncia all’intera stagione”.
“Nelle misure da confermare o rivedere con il prossimo Dpcm”, conclude Marsilio, “ho chiesto di non prorogare la misura di applicare la fascia arancione nei fine settimana per tutti, lasciando a ogni regione le misure relative alla rispettiva fascia di appartenenza”.