Pescara. Ci sarà una squadra pescarese alla finalissima del torneo “Del Dire e Contraddire”, una sfida nazionale di “ars oratoria” che vedrà scendere in campo gli studenti delle scuole secondarie superiori, preparati alla competizione dagli avvocati, in questo caso 15 professionisti del Consiglio dell’Ordine forense del capoluogo adriatico. Le scuole che rappresenteranno Pescara a Roma per l’ultima prova sono il Liceo Classico “Gabriele d’Annunzio”, il Liceo scientifico “L. Da Vinci” e l’Istituto “Aterno Manthonè” , componenti di un’unica squadra, guidata dal capitano Andrea Carra, del “Da Vinci”. Dovranno vedersela con gli studenti di Torino e Palermo in un “dibattito” sull’intelligenza artificiale.
Oggi, in Comune, la presentazione ufficiale dell’appuntamento che si svolgerà nella Capitale, il 21 maggio. C’erano il sindaco Carlo Masci, il vice presidente del Consiglio comunale, Claudio Croce, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Pescara, Federico Squartecchia, la coordinatrice del progetto per l’Ordine degli avvocati, Antonella Zuccarini, affiancata dal collega Roberto de Rosa, e i rappresentanti dei tre istituti scolastici e cioè la dirigente Antonella Sanvitale per il Liceo Classico “G. D’Annunzio”, la dirigente Elvira Pagliuca per l’Istituto “Aterno Manthonè” e la professoressa Carla Verderame per il liceo scientifico “Da Vinci”. “I nostri studenti non rappresentano solo Pescara ma tutto l’Abruzzo”, ha detto con orgoglio Croce accogliendo la squadra (12 giovani in tutto) a Palazzo di città, insieme a dirigenti scolastici, insegnanti e avvocati, facendo notare ai giovani che “il percorso seguito fino ad oggi è già una vittoria”, essendoci stata una lunga preparazione, per superare le fasi precedenti. “Ci aspettiamo grandi risultati: se arriveranno saremo felicissimi e se non arriveranno vi avremo permesso di confrontarvi con altri ragazzi e con la vita”, ha detto il sindaco Masci citando Federico Faggin e sottolineando che il cuore fa la differenza tra gli uomini e l’intelligenza artificiale.
“I ragazzi sono stati eccezionali”, ha commentato Squartecchia parlando poi dei “meriti delle famiglie e delle scuole, che li hanno seguiti”, e facendo notare che anche la commissione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati si è impegnata per prepararli alle sfide di questo torneo. “Per me avete già vinto, ma se succede è meglio”, ha concluso simpaticamente Squartecchia. “Abbiamo cercato di trasmettere ai giovani le competenze nell’ars oratoria, portando il nostro contributo, dato dall’esperienza acquisita nelle aule dei tribunali e nel rapporto che abbiamo con i clienti. Il nostro vissuto professionale può essere utile nella crescita dei ragazzi”, ha detto Zuccarini. “Il binomio tra avvocatura e scuola ha pagato”, ha fatto presente De Rosa: “i ragazzi, infatti, stanno affrontando la vita, con questa iniziativa, e lo stanno facendo benissimo, rimanendo tranquilli e dando il massimo”. Alla vigilia della sfida romana è apparso molto motivato il capitano Andrea Carra, che ha incitato gli altri componenti della squadra facendo proprio ciò che disse Ennio Flaiano: “Io credo soltanto nella parola. La parola ferisce, la parola convince, la parola placa”, ha detto. Entusiaste le rappresentanti delle tre scuole. Per Sanvitale “questo non è un progetto ma un percorso mirabile che non finisce” mentre per Pagliuca tra i risultati già raggiunti c’è stato il coinvolgimento convinto dei ragazzi che “sono motivati e partecipano con grande passione”. Questo torneo si è rivelato un “percorso di orientamento nella vita”, per Verderame, più che soddisfatta di come è stata pensata l’iniziativa perché “la parola è la verbalizzazione di un pensiero” e un progetto del genere in un “mondo impoverito” fa già sentire “vincenti”.