L’Aquila. “Questo è il momento del dolore e i genitori non possono rispondere alle domande su cosa provano, se perdonano o perdoneranno. Chiediamo solo più rispetto per loro e per tutte le persone coinvolte in questa tragedia. Ci sono altri cinque bambini che subiranno comunque delle conseguenze di quanto accaduto. Tutte le persone coinvolte in questa vicenda possono essere definite “vittime” di quanto accaduto. È stata una tragedia, una sciagura, sicuramente una ‘fatalità’. Ci sono delle responsabilità da accertare. Vi chiediamo solo di utilizzare noi come filtri e di non cercare in tutti i modi di contattare amici, familiari, per sapere come stanno o cosa fanno i genitori di Tommaso”.
È chiaro il messaggio lanciato dagli avvocati del foro dell’Aquila, Tommaso Colella e Katiuscia Romano, che hanno convocato una conferenza con la stampa, dietro richiesta di Patrizio D’Agostino e Alessia Angelone, i genitori del piccolo di quattro anni, ucciso da un’auto mentre era nel giardino dell’asilo I Maggio di Pile, la frazione dell’Aquila, l’altro pomeriggio.
“Ora bisogna cercare in tutti i modi di tutelare queste famiglie, è necessario preservare i genitori, anche perché altrimenti si rischia di ingenerare dei malintesi. Chiediamo quindi che finisca questo comportamento di continuo stalkeraggio. I genitori sono in seria difficoltà, hanno bisogno di essere più rispettati”.
Gli avvocati hanno ripetuto più volte che non tutto quanto pubblicato in queste ore sui giornali risponde esattamente alla verità e anche che a meritare rispetto sia la comunità intera, non solo quella dei genitori di Tommaso. “Quel giorno, in quell’asilo, c’erano tanti genitori e tutti erano lì per i loro bambini. Anche loro bisogna rispettare. Non vanno date le colpe a nessuno, è inutile colpevolizzare, nessuna condotta in questo momento va colpevolizzata”.
Alla domanda sull’eventuale possibilità di non fare l’autopsia sul bambino, l’avvocato Colella alla fine ha sottolineato che nemmeno loro che sono i legali hanno al momento quest’informazione formalmente.