Pescara. Si è celebrata ieri la Giornata mondiale della giustizia sociale; principio fondamentale per la coesistenza pacifica e prospera dentro e tra le nazioni. In assenza di pace e sicurezza e del rispetto di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali, lo sviluppo e la giustizia sociale non possono essere raggiunti. Il mio pensiero va a tutti i bambini che vivono la tragedia della guerra, degli eventi catastrofici e della povertà”.
E’ quanto ha dichiarato la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Abruzzo, Maria Concetta Falivene che spiega: “Abbiamo previsto e attivato progetti sull’intero territorio regionale con l’obiettivo di instaurare un vero colloquio con i bambini e gli adolescenti per infondere loro la cultura della solidarietà umana. E’ stato avviato un percorso di collaborazione con il Corso di Laurea in Servizio sociale dell’Università Gabriele d’ Annunzio di Chieti-Pescara; luogo dove l’inclusione sociale ed il rispetto dell’Altro viene profuso ai futuri operatori del sociale. L’impegno nelle politiche sociali è il vero pilastro della Società e la Regione Abruzzo ne rappresenta un validissimo esempio”.
Sul tema è intervenuto anche l’assessore regionale con delega alle Politiche sociali Pietro Quaresimale: “Il progresso e la giustizia sociale devono essere punti irrinunciabili del mandato di ogni governo e dell’attività di ogni amministratore pubblico. È questo l’impegno che ogni giorno, come amministratori, cerchiamo di mettere in campo per ridurre le barriere e le disuguaglianze sociali, alla base di ogni forma di conflitto. Non c’è sicurezza sociale se non c’è giustizia sociale e in Abruzzo si sta portando avanti un lavoro attento e meticoloso perché il territorio possa ridurre le differenze sociali e possa essere sempre più inclusivo. La programmazione delle risorse economiche che ci mettono a disposizione Governo e Unione europea si muove tenendo a mente questo assunto, cercando in questo modo di dare risposte a un territorio sempre più in difficoltà che gli eventi recenti, dalla pandemia alla crisi economica dovuta in parte anche al conflitto russo-ucraino, hanno reso ancora più complesso da interpretare”.
Il presidente del Corso di Laurea in Servizio sociale, Roberto Veraldi ha dichiarato: “L’Università, e nello specifico il nostro Corso di Laurea, sono luoghi dove l’inclusione sociale, il rispetto dell’Altro in quanto Persona e il sapere sociologico aperto alle diversità, alla mitigazione delle differenze sociali, nonché alle pratiche di ascolto sociologicamente orientate (anche in collaborazione con altre professionalità e con l’Ordine degli Assistenti sociali d’Abruzzo e con collaborazioni con Enti e Istituzioni, ad esempio con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Abruzzo), che si esplica in contesti lavorativi difficili rientrano, da sempre, nello spirito che anima chi è impegnato a riversare il proprio sapere ai propri Studenti i quali, in previsione di impegni futuri professionali come Assistenti sociali preparati a dare risposte concrete a territori sempre più fragili nel tessuto sociale, sia nel pubblico sia nel privato saranno quegli “ingegneri sociali” che metteranno in pratica saperi utili alla “ristrutturazione” sociale dei territori fragili e delle aree maggiormente colpite dalle avversità socioeconomiche e relazionali degli ultimi tempi”.