Chieti. “Nonostante nella nostra città ci sia un alto livello di sicurezza e tranquillità, purtroppo questo episodio, insieme al verificarsi di alcuni delitti predatori, iniziano a mostrare segni di deterioramento del tessuto sociale”. Lo dice all’ANSA il sindaco di Chieti Umberto Di Primio a proposito dell’accoltellamento, la notte scorsa davanti ad un bar di Chieti Scalo, di un manovale di 24 anni da parte di due o forse tre persone, che poi sono riuscite a far perdere le loro tracce. Mentre il ferito è ricoverato con una prognosi di 30 giorni per ferite al torace e a una mano. Questa vicenda ha riportato alla mente l’omicidio avvenuto nella notte del 9 ottobre del 2016 sempre a Chieti Scalo quando un quarantenne fu raggiunto da un fendente mortale, un coccio di bottiglia, alla gola: il fatto si verificò su un marciapiede, fra un kebab ed un circolo privato. Circolo del quale successivamente fu disposta la chiusura per tre mesi da parte del Questore. “È evidente che dipende molto anche da come vengono gestiti alcuni locali e dipende molto dall’attenzione che si pone nel conservare un livello di sicurezza anche per coloro che frequentano questi locali. Io non faccio una guerra alla movida, perché non è un fenomeno a poter determinare la violazione delle regole del convivere sociale aggiunge Di Primio però è altrettanto vero che il ripetersi di questi fenomeni inizia a richiedere un’attenzione diversa da parte soprattutto delle forze dell’ordine. Per parte nostra farò fare un nuovo giro di controlli su tutte le attività che possono essere soggette a questo tipo di degenerazione”.
“Voglio innanzitutto continua Di Primio che noi si sia certi che almeno amministrativamente, perché quello ci compete, siano in regola. Quest’ulteriore episodio di violenza, ripeto, non può essere legato alla movida ma purtroppo ad una degenerazione della società”. “Per quello che ci riguarda prosegue il sindaco di Chieti farò fare un nuovo e più puntuale controllo dall’ufficio commercio e dalla polizia locale a tutti quei locali che hanno licenze che consentono di stare aperti fino a notte tarda e di fare somministrazione di alcolici in particolare. Non griderei allo scandalo conclude il primo cittadino perché l’episodio è grave perché succede a Chieti ma non mi sembra che sia un episodio che possa far cambiare il giudizio sulla città che è una città sicura e tranquilla”.